Alessandro Haber, 75 anni, passa da un progetto all'altro con un eclettismo di altissima qualità, ma intanto è costretto a usare la carrozzina. L'attore bolognese, che è tornato a lavorare con il concittadino Pupi Avati "Il signor Diavolo", ha detto a "Libero" che da 8 mesi ha forti problemi di mobilità: «Sto facendo terapie per una operazione che non è andata bene. Poi ne ho fatta un’altra. Sto provando a riprendermi. Fatto sta che guardo il mondo a mezz’altezza. Lavoro, provo in teatro, vado ai concerti. Però non sono autonomo».
Difficoltà, in altre parole, che l'attore affronta comunque con lo stesso piglio che l'ha portato a lavorare nel colossale ammontare di 225 film: una lunghissima carriera con Bertolucci, Moretti, Taviani, Monicelli, Placido, Tornatore, Olmi, Salvatores, Veronesi e Pieraccioni.
Haber è stato premiato, negli anni, con un David di Donatello, un Globo d’oro e cinque Nastri d’argento, e vale la pena leggere la sua autobiografia in cui non fa sconti ad alcuno, a cominciare da sé stesso: il titolo è “Volevo essere Marlon Brando (ma soprattutto Gigi Baggini)”
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