Tredicenne in carrozzina, negozi di Ancona off limits. La mamma: «Le amiche a fare shopping, mia figlia fuori»

Ragazzina in carrozzina, i negozi di Ancona sono ad ostacoli. La mamma: «Le amiche a fare shopping, mia figlia fuori»
Ragazzina in carrozzina, i negozi di Ancona sono ad ostacoli. La mamma: «Le amiche a fare shopping, mia figlia fuori»
di Sabrina Marinelli
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Venerdì 12 Maggio 2023, 05:10 - Ultimo aggiornamento: 16:29

ANCONA -  Shopping impossibile sul Corso di Ancona per una 13enne in carrozzina, che ha dovuto attendere fuori dai negozi a causa dello scalino. Era partita da Marina di Montemarciano per trascorrere il giorno del compleanno con le amiche a fare acquisti. La madre delusa, per aver visto la figlia emarginata, a causa delle barriere architettoniche, ha scritto un post su Facebook indirizzato al Comune di Ancona.

«Salve sono la mamma di una ragazzina affetta da disabilità motoria – inizia così la missiva digitale -, per cui utilizza per potersi muovere una carrozzina elettronica che lei stessa guida tramite un joystick.

Per il suo compleanno è venuta con le sue amiche a fare shopping lungo il Corso di Ancona. Abitiamo a Marina di Montemarciano e siamo venuti con la linea Conerobus, dotata di pedana per l’accesso ai diversamente abili».


Le barriere


« Purtroppo - continua - mia figlia non è potuta entrare in alcun negozio del Corso per via dello scalino di dislivello che si trova in ogni esercizio commerciale, costretta così ad aspettare le amiche fuori». Alla narrazione dei fatti segue lo sfogo. «E’ una cosa veramente vergognosa che stento ad accettare come cittadina e come mamma – prosegue Arianna Ulisse -. Non si può assistere a questo scempio anche perché basterebbe veramente un minimo sforzo da parte del Comune o degli esercenti per garantire l’accesso a tutti. È come scrivere in vetrina “Io non posso entrare”, questa volta senza l’immagine del cagnolino ma di una persona in carrozzina. Con la sola differenza che i cagnolini, rispetto a tempo fa, possono entrare, mia figlia ancora no. Spero vivamente che questo disagio venga preso in considerazione e risolto quanto prima. Una mamma delusa». 

La critica 


Arianna Ulisse sottolinea che, nonostante la rabbia comprensibile, l’intento non sia fare polemica. La sua è una critica costruttiva perché quanto accaduto possa portare chi di dovere a prendere provvedimenti, così che un giorno la figlia, e quanti come lei sono costretti a muoversi con una carrozzina, possano accedere ovunque anche in un negozio per fare delle spese. «Spero che il mio messaggio venga accolto come un segnale di sensibilizzazione – spiega - verso questi aspetti che restano un po’ sterili per chi non si trova o ha a che fare con certe situazioni. Il mio intento non è sollevare polemiche».


Gli esempi virtuosi


Conclude la mamma: «Dopo il mio post mi sono stati segnalati alcuni negozi che, invece, sembra siano accessibili – fa sapere -, negozi che mia figlia non ha frequentato e non lo sapevamo. Sono all’inizio del Corso dove il dislivello è nullo e lì si riesce ad entrare bene. Mi dicono siano dotati di ascensore interno. Che siano di esempio per gli altri dove sembrava impossibile accedere».

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