I terremotati via dagli alberghi. Per alcuni di loro è l’ottavo trasloco in quattro anni

Il villaggio dei container a Tolentino
Il villaggio dei container a Tolentino
di Monia Orazi
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Venerdì 3 Luglio 2020, 03:15
MACERATA - I settantadue sfollati del comune di Tolentino sono ormai usciti dalle strutture ricettive che li hanno ospitati nell’ultimo periodo, perché il 30 giugno è scaduto il termine per l’ospitalità in alberghi e bed and breakfast. Ad ospitare i terremotati che sono in attesa di ricevere le abitazioni sostitutive delle Sae attualmente in costruzione sono state quattro strutture residenziali a Tolentino e qualche altra nel circondario. Qualcuno è ospitato nel campo container, per altri il Comune ha trovato una sistemazione alternativa presso altre strutture che verranno comunque pagate ora dagli stessi sfollati attraverso il Cas, altri si trovano in abitazioni a Macerata, Porto Potenza Picena


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A fare il punto della situazione è Flavia Giombetti del comitato 30 ottobre di Tolentino: «Attualmente alcuni hanno trovato da soli una sistemazione alternativa in appartamenti, il Comune ad altri ha trovato sistemazione in altri bed e breakfast o in case a Porto Potenza Picena al mare, o a Macerata. Un uomo e la sua famiglia sono stati trasferiti da una struttura ricettiva, ad un’altra vicina che dista solo 300 metri. Qualcuno è ospitato nel campo container». Per alcuni terremotati si tratta ormai del settimo o ottavo trasloco, in attesa di entrare negli appartamenti, che dovrebbero essere consegnati entro il prossimo anno. Continua la rappresentante del comitato: «Questa è una presa in giro tremenda, non è possibile dopo quattro anni che persone e famiglie siano ancora sballottate da un posto all’altro. I contratti con le strutture ricettive che hanno accolto da ieri i terremotati avranno una durata di soli sei mesi. Alla fine dell’emergenza cosa succederà? Vorremmo tanto saperlo, è una situazione indegna. Così non va bene, non si possono consegnare case di emergenza per i terremotati dopo cinque anni dall’evento sismico. Qualcuno si deve prendere la responsabilità delle scelte assunte quattro anni fa. Nessuno ha ancora messo le mani su questa situazione. Si usa i soldi del terremoto per costruire case popolari». Flavia Giombetti conclude analizzando il caso particolare di Tolentino: «Nell’ordinanza 614, all’articolo 5 comma 3 si fa riferimento a strutture ricettive e container. Se la stretta sugli alberghi è stata voluta per i costi elevati, vorrei sapere perché a Tolentino si paga con fondi della Protezione civile per persone che non avrebbero titolo di stare nei container. Io chiamo questa scelta fatta business e prendo posizione contro le decisioni scellerate assunte anni fa, di cui oggi si pagano le conseguenze». 
Intanto a Roma l’onorevole Tullio Patassini protesta contro le ultime decisioni del Parlamento sui terremotati: «Il governo Pd e Cinquestelle sbatte la porta in faccia ai terremotati delle Marche anche nell’accesso agli aiuti sociali di base e post covid. Bocciato l’emendamento Lega per esentare i fabbricati inagibili dal calcolo Isee: il governo calcola che la casa distrutta vale come fosse in perfetto stato. Ci saranno quindi difficoltà ad accedere persino ai servizi sociali essenziali, in particolare da parte degli anziani bisognosi di assistenza. Niente sconti nemmeno sulle tasse universitarie se calcolati in base all’ Isee. I piddini doc Mangialardi e Legnini spieghino il perché di questi no quando torneranno nel cratere».
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