CAMERINO L'Unione montana Marca di Camerino ha impugnato, di fronte al Consiglio di Stato, le due sentenze del Tar Marche che annullano la delibera del dicembre 2021 del consiglio dell'ente montano, con cui è stato detto no all'ingresso dei Comuni di Monte Cavallo e Castelsantangelo sul Nera, che avevano presentato richiesta di ingresso nel 2018.
L’azione
Pur avendo avuto una sentenza favorevole, i due Comuni hanno impugnato a loro volta le sentenze del novembre 2023 di fronte al Consiglio di Stato perché i giudici hanno rigettata la richiesta di accertamento del diritto a partecipare all'Unione montana.
Nella sentenza i giudici amministrativi di Ancona respingono la richiesta, nella parte in cui i due enti chiedono di accertare il loro diritto di partecipare all'Unione montana, da questo nasce la decisione di presentare ricorso al Consiglio di Stato. Una vicenda che si trascina da anni quella dell'ingresso dei Comuni di Castelsantangelo sul Nera e Monte Cavallo, andata avanti a colpi di carte bollate e che non accenna ancora a voler terminare, visti i tempi della giustizia amministrativa.
Anche Valfornace aveva chiesto di entrare, firmando varie lettere insieme ai due altri Comuni, ma poi non aveva proceduto al ricorso al Tar. Da allora l'amministrazione comunale di Valfornace non si è più pronunciata sulla vicenda. Quando nel 2015 è cessata la vecchia comunità montana e si è costituita l'Unione montana diversi Comuni non aderirono, tra questi Bolognola, Visso, Ussita, Valfornace e appunto Monte Cavallo e Castelsantangelo sul Nera. L'Unione montana si costituì con i soli Comuni di Camerino, Fiastra, Muccia, Pieve Torina e Serravalle di Chienti, poi nel 2019 era stata accolta la richiesta di Ussita di entrare a farne parte.
A modificare la normativa regionale del 2013 sulle Unioni montane, a partire dal primo gennaio 2021 è entrata in vigore la nuova legge regionale di cui erano stati firmatari i consiglieri Renzo Marinelli, Jessica Marcozzi, Giacomo Rossi e Carlo Ciccioli, che aveva modificato la legge regionale, prevedendo che prima di dieci anni dalla costituzione dell'ente montano, che ricorrono nel 2025, non potessero entrare a farne parte nuovi Comuni.