Porto Sant'Elpidio, al via le indagini per la bonifica: «Ma la procedura è irregolare»

Porto Sant'Elpidio, al via le indagini per la bonifica: «Ma la procedura è irregolare»
Porto Sant'Elpidio, al via le indagini per la bonifica: «Ma la procedura è irregolare»
di Sonia Amaolo
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Domenica 4 Febbraio 2024, 08:38 - Ultimo aggiornamento: 12:08

PORTO SANT'ELPIDIO Torna a farsi sentire il coordinamento delle associazioni che si sono messe in rete per tutelare la Cattedrale e monitorare l’ex-Fim. Durante il Tavolo tecnico del 10 novembre approvato il nuovo Piano di indagini integrative sullo stato di contaminazione della Cattedrale. Un piano presentato dalla proprietà. Le indagini tramite prelievi sul posto dovrebbero iniziare entro un paio di settimane.

 

Il particolare

Il fatto è che il progetto dovrebbe essere approvato da un’apposita Conferenza dei servizi e non da un Tavolo tecnico ristretto, fa sapere il coordinamento: «Questa affermazione non è una nostra forzatura e nemmeno una polemica. Basta leggere le prime pagine del progetto, dove la proprietà afferma che “Il piano, prima di partire con l’esecuzione dei sondaggi vera e propria, dovrà essere sottoposto all’esame del Tavolo tecnico e della Conferenza dei servizi per trovare la condivisione degli Enti partecipanti e/o per apportare eventuali integrazioni ”. È compito specifico della Conferenza dei servizi approvare questi ulteriori interventi. Invece, apprendiamo che l’esecuzione dei sondaggi inizierà a metà febbraio» avverte il coordinamento, che ha studiato il Piano.

«Ci saremmo aspettati di poter dare il nostro contributo - fa sapere il coordinamento - invece ci hanno escluso. Ricordiamo che la nostra partecipazione è garantita dalle leggi vigenti, come rappresentanti legittimi e portatori di interessi diffusi. Le attività di prelievo e analisi non possono iniziare senza il passaggio del piano di indagini 2023 alla Conferenza dei servizi, da convocare quanto prima perché l’approvazione del piano è propedeutica alla sua stessa validità. Viste le nostre ripetute richieste di partecipazione, per una maggiore trasparenza e nell’ottica di una collaborazione attiva tra cittadini e enti pubblici, chiediamo al sindaco di prodigarsi affinché questa procedura sia seguita correttamente».

Il periodo

La proroga dei 18 mesi è partita da metà dicembre quando si è riunito in Provincia il Collegio di vigilanza per esaminare la richiesta della proprietà e riconoscendo la necessità di nuovi campionamenti sul sito inquinato. Nella Conferenza dei servizi di un anno fa la Soprintendenza aveva chiesto di verificare la presenza dell’inquinamento su tutta l’estensione della muratura della Cattedrale, la proprietà aveva presentato il piano d’indagini integrative, prevedendo prelievi solo fino a 5 mt d'altezza e il Tavolo tecnico aveva dato l'ok ma, se ci fosse l’intenzione di mantenere in piedi la Cattedrale si dovrebbero eseguire campionamenti su tutta la superficie.