Martellate in testa al rivale in amore, condannato a dieci anni di carcere per tentato omicidio

Martellate in testa al rivale in amore, condannato a dieci anni di carcere per tentato omicidio
Martellate in testa al rivale in amore, condannato a dieci anni di carcere per tentato omicidio
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Sabato 17 Settembre 2022, 02:50

PORTO SANT'ELPIDIO - Si è concluso con la sentenza di condanna a dieci anni e otto mesi e tre anni di libertà, vigilata emessa del giudice per l’udienza preliminare, Maria Grazia Leopardi, il processo per tentato omicidio a carico di Egidio Medaglia 63 anni, difeso dall’avvocato Gianvittorio Galeota. Una sentenza a tempo record. 

L’aggressione

Era il 3 novembre 2011 quando Egidio Medaglia colpì alla testa con un martello Andrea Ficosecco, 53 anni, difeso dall’avvocato Rossano Romagnoli, nella Pineta di Porto Sant’Elpidio.

Lo rincorse sino a fermarsi davanti alla caserma dei carabinieri che erano accorsi immediatamente sul luogo. Motivi sentimentali alla base del delitto. Il processo si tenuto con rito abbreviato, riunito ad altro processo per maltrattamenti a carico delllo stesso Egidio Medaglia la cui vittima M.T. era difesa dall’avvocato Daniela Fogliano. Il giudice ha riconosciuto il tentato omicidio con premeditazione e tutti i reati commessi nei confronti della compagna M.T. La sentenza ha accolto la richiesta del pubblico ministero e prevede ulteriori tre anni di misura di sicurezza da eseguire dopo la condanna alla reclusione. In fase di indagini era stato il professor Francesco Paolo Busardò dell’Università di Ancona, incaricato dal pubblico ministero, Marinella Bosi, ieri in udienza, a stabilire con perizia che la dinamica del fatto e lesioni causate potessero avere esito mortale. 

Il ricovero

Andrea Ficosecco dopo l’agguato ha subito un lungo iter ospedaliero.con tyantro di coma farmacologico L’avvocato Rossano Romagnoli in merito alla sentenza ha dichiarato: «È stato un processo molto rapido, meno di dieci mesi per la sentenza. Per le vittime del reato questa risposta immediata della giustizia è stata la prima linea di difesa».
I servizi sociali
I servizi sociali erano già intervenuti e le forze dell’ordine erano informate. Chi conosce Medaglia fin da ragazzo lo ha descritto come di un tipo fin troppo tranquillo. Evidentemente però qualcosa nel frattempo è cambiato. «Ho trovato un uomo distrutto – ebbe modo di dichiarare l’avvocato Galeota dopo l’arresto del suo assistito - tutto è andato al di fuori di ogni possibile previsione, fuori dal perimetro di quello che sarebbe mai potuto accadere. Si era diffusa in città la notizia della relazione della compagna con la parte offesa. L’allineamento della moglie e della figlia a cui era dedito è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Il mio assistito ha perso la cognizione di sé. Era rimasto chiuso in casa tre mesi per la vergogna dopo quanto era accaduto (il riferimento è all’allontanamento della moglie e della figlia, ndr). Quando è uscito è successo davvero l’imprevedibile. Non trovo giusta la tutela unilaterale della persona offesa in casi di stalking – sottolinea Galeota - ritengo che il problema debba essere affrontato a 360°. Se i Servizi sociali intervengono e si arriva ad allontanare due persone in una famiglia, non si può chiudere gli occhi davanti all’altra parte in causa». 

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