Marcorè, il teatro e l'attacco del Pd:. Il sindaco di Porto Sant'Elpidio: «Troppo clamore, questa non è una crociata»

Marcorè, il teatro e l'attacco del Pd:. Il sindaco di Porto Sant'Elpidio: «Troppo clamore, questa non è una crociata»
di Sonia Amaolo
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Lunedì 6 Novembre 2023, 02:05 - Ultimo aggiornamento: 12:33

PORTO SANT’ELPIDIO - «Non faremo politica attraverso la cultura»: lo dice il sindaco Massimiliano Ciarpella alla sinistra che sta facendo la guerra alla nuova stagione di prosa senza la direzione artistica di Neri Marcorè. Cambiano i tempi e gli spettacoli, lo aveva rimarcato anche il direttore Amat Gilberto Santini: «Siamo usciti da un teatro di leggerezza pensosa liberandocene e decidendo di parlare a un pubblico più vasto». E il presidente dell’Amat Piero Celani sottolineava la normalità dei cambiamenti nei teatri, al cambio delle giunte nei Comuni.


Gli scenari


Difficile immaginare che sarebbe andata diversamente considerando l’appoggio di Marcorè al candidato del centrosinistra Paolo Petrini in campagna elettorale.

Così la sinistra si è fatta sentire per difendere Marcorè e ora il sindaco risponde su Facebook per difendere le sue ragioni: «Si lamentano da giorni gli esponenti locali del Pd per il nuovo corso della stagione teatrale senza Marcorè – dice Ciarpella –: un clamore che, visto il profilo sobrio dell’artista, credo non faccia piacere neanche a lui. Si è letto di tutto: che lo abbiamo licenziato perché non in linea con il pensiero di chi governa, che fosse poco gradito per le sue idee e la sua libertà, addirittura che avremmo parlato di Pino Insegno al suo posto. C’è chi assicura che solo quelli di sinistra vanno a teatro e chi è terrorizzato per i rischi nei quali incorrerebbero i nostri concittadini, chi parla di vergogna e di pagina triste, di tempi bui e amenità varie. Chi fa riferimento al sempre verde “Io sono io e voi non siete...”. Questi sono alcuni estratti di apprezzamenti che ex amministratori locali Pd e codazzo vario, fra cui un’ex parlamentare, hanno riservato alla nostra stagione teatrale. Questo succede quando si perde di vista l’obiettivo generale e ci si avventura in crociate missionarie. Questa è la sinistra che ha governato pressoché in linea retta la città per decenni, come nel Medioevo. Una città amministrata come un feudo nella logica del vassallo, valvassore e valvassino. Questa è la sinistra, che taccia di lesa maestà un’opinione differente. C’è confusione e smarrimento da quelle parti per cui le farneticazioni posso essere scusate, ma solo in parte».

Quindi l’attacco del sindaco al Pd: «Se quelli che oggi si stracciano le vesti avessero ringraziato concretamente Neri, dandogli risorse adeguate in tempi congrui, avrebbero fatto un favore a lui, al teatro delle Api e alla città, dato che non siamo mai riusciti ad allestire una stagione prima di fine gennaio. E questo per esclusiva colpa delle precedenti amministrazioni». Poi la lode all’ex direttore: «Non mi sentirete mai dire una parola irrispettosa verso un grande artista di cui io, come tutti i cittadini, sono orgoglioso e con cui, sono certo, ci sarà occasione di collaborare. Lo ringrazio per tutto ciò che ha dato. Semplicemente, ogni cosa ha un suo corso e dopo un tempo lungo con Marcorè alla direzione artistica, abbiamo pensato fosse il momento di aprire una nuova stagione».


Il confronto


Per Ciarpella «lasciare tutto com’era sarebbe stato più semplice. Abbiamo scelto la strada più azzardata. Amministrare richiede coraggio. Ci mettiamo la faccia e le idee. La prima idea è che la cultura debba essere libera, aperta e plurale. Non faremo politica attraverso la cultura, noi». Cambiano le stagioni e le direzioni artistiche, e se lo scorso 22 aprile si esibivano sul palco delle Api le Giovinette, le calciatrici che sfidarono il Duce, il 21 marzo andrà in scena la Lupa di Donatella Finocchiaro, una rilettura del dramma verghiano, un viaggio nell’universo donna.

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