Marcorè, il film diventa un caso a Porto Sant'Elpidio: «Persa un’importante occasione». Zamora non proiettato nelle sale

Marcorè, il film diventa un caso a Porto Sant'Elpidio: «Persa un’importante occasione»
Marcorè, il film diventa un caso a Porto Sant'Elpidio: «Persa un’importante occasione»
di Sonia Amaolo
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 10 Aprile 2024, 04:20 - Ultimo aggiornamento: 11 Aprile, 07:27

PORTO SANT'ELPIDIO Botta e risposta tra sinistra e destra, tra l’ex vicesindaco di Civitanova e il sindaco di Porto Sant'Elpidio. La querelle si consuma online e spunta il nome di Neri Marcorè, ancora una volta l'artista cittadino torna a infuocare il dibattito nella sua città natale. La diatriba è tra passato e presente, tra vecchia e nuova amministrazione, centrata però sulla figura dellattore.

 
Il via


La faida era partita con la nuova stagione teatrale che, dopo tanti anni, è partita non sotto la direzione di Neri.

Adesso l'attenzione si sposta dal teatro al cinema perché è nelle sale il film Zamora, regia di Marcorè, che vi recita pure, nel ruolo di Cavazzoni. Il film non è proiettato nelle sale a Porto Sant’Elpidio e tanto basta per scatenare il polverone. L’attore e regista, che non ha mai nascosto le sue idee politiche di sinistra, è molto apprezzato dal Pd, che interviene sulla questione.

Silenzi e Canzonetta

L'ex assessore Patrizia Canzonetta precisa che «l'arte non ha colore politico» ma il più attivo sui social è l'ex vicesindaco di Civitanova Giulio Silenzi, convinto che il film poteva essere «un'occasione unica di promozione del territorio; la mancanza di visione fa commettere danni enormi». Ciarpella risponde utilizzando gli stessi strumenti mediatici: «Scopro dai social e da qualche ex amministratore del Maceratese che sarebbe competenza del sindaco gestire la programmazione delle sale cinematografiche della città. Sarebbe colpa mia se il multisala di Porto Sant’Elpidio, e personalmente me ne dispiace, non ha previsto la proiezione di Zamora. 


«È imbarazzante farlo, vista l’assurdità dell’accusa, ma è necessario puntualizzare - rimarca - che il sindaco non interviene nelle scelte di un’azienda privata. Non decide quali film saranno proiettati al cinema come non ha voce in capitolo nei menu dei ristoranti o nei prodotti in vendita nei negozi. Eppure questo basta a qualcuno per parlare di faziosità, superficialità, ignoranza, intenzione di azzerare esperienze culturali di valore e altre amenità. Spiace che, ancora una volta, si strumentalizzi la figura di uno splendido artista per una battaglia politica senza senso. Neri è uno dei figli migliori della nostra città. Non ho ancora avuto modo di vedere il suo ultimo film ma lo farò presto e sono sicuro che confermerà il talento e l’intelligenza a cui ci ha abituati». Silenzi risponde al post e lo invita a «non fare il gioco delle tre carte», dice di essere giornalista iscritto all'albo e i suoi editoriali vanno letti, non travisati. 


«La mia obiezione al sindaco è di non aver fatto nulla per valorizzare l’opera prima del regista Marcorè - dice Silenzi - poteva organizzare una presentazione, fare quello che hanno fatto a Senigallia. Grave che il Comune si lasci sfuggire l’occasione. D’altronde, tutta la vicenda della direzione artistica del teatro delle Api dà la misura di come ci si rapporti con queste problematiche, che tradiscono la verità di scelte di orientamento politico che la maggior parte delle amministrazioni di centrodestra attuano». Tutto qui? Non proprio visto che Ciarpella fa gli auguri a Silenzi «per la carriera giornalistica».

© RIPRODUZIONE RISERVATA