Porto Sant'Elpidio, dubbi sui lavori
in centro: "Dimenticano il teatro"

Le palme spostate sul lungomare
Le palme spostate sul lungomare
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Giovedì 21 Aprile 2016, 12:49
FERMO - Dagli alberi trapiantati al cineteatro il passo è breve. Non solo perché le piante in fase di trasloco erano le più vicine al Gigli ma perché il movimento creato attorno all'edificio dedicato al tenore italiano (via Cesare Battisti, cabina Enel, piante e strada) contrasta con l'apparente immobilismo dell'amministrazione sulla riqualificazione del teatro. Il Gigli è il grande assente sulla scena. E' il dipinto che manca all'interno del quadro. L'elemento essenziale del quale poco si parla.

L'amministrazione si dice pronta ad avviare il restauro entro l'anno, a cominciare cioè i lavori di sistemazione e messa in sicurezza. Il sindaco Nazareno Franchellucci sperava di chiudere la trattativa con il privato l'anno scorso. A ottobre diceva "abbiamo le mani libere per poterci muovere" anche perché a settembre era arrivato il nulla osta della soprintendenza per procedere con il recupero dell'edificio. A dicembre 2015, dopo sei mesi di attesa, l'Agenzia del territorio si era espressa sul valore dell'immobile, stabilito in 430 mila euro. Insomma, le mani sono libere da quattro mesi.

E allora è giusto chiedersi cosa bolle in pentola. Il circolo cittadino di Legambiente ha una sua idea al riguardo ed evidenzia: "Noi siamo per il fare, ma per il fare bene". L'associazione ambientalista locale sottolinea: "Si stanno facendo i lavori su un'area tutelata, si tagliano le piante ma c'è l'autorizzazione? Il parere favorevole della Soprintendenza non è un'autorizzazione a procedere. Abbiamo dubbi sulla regolarità dell'intervento".

Il consigliere d'opposizione Enzo Farina, dalle fila di Forza Italia, fa notare: "Non ci possono tappare gli occhi con interventi secondari per sfuggire al problema principale che è l'acquisizione del cinema. Sembra - aggiunge l'esponente azzurro - che l'amministrazione non voglia toccare la suscettibilità del privato. L'operazione cabina, via Cesare Battisti, nuova strada di collegamento, spostamento delle essenze arboree, sono operazioni non condivise dalla cittadinanza. Il primo passo da compiere doveva essere l'acquisizione del cinema. Purtroppo - sottolinea il forzista - quest'amministrazione soffre il rapporto con i privati. L'esproprio è un intervento non più rimandabile. Un'esigenza primaria". 
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