Porto San Giorgio, le tamerici del lungomare da salvare. «Il Comune deve ascoltare i cittadini»

Il presidio a Porto San Giorgio
Il presidio a Porto San Giorgio
di Serena Murri
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Lunedì 27 Novembre 2023, 01:40 - Ultimo aggiornamento: 18:50

PORTO SAN GIORGIO -  In tanti, ieri mattina, si sono ritrovati sul lungomare sud davanti alle tamerici con striscioni e bandiere. Numerose le associazioni ed i comitati, a partire dal comitato per il lungomare, che animano il dibattito sul tema da tempo. Era presente anche il Pd, dall’ex sindaco Claudio Brignocchi ad Andrea Di Virgilio, Michel Amurri, Antonello Cossiri, Roberta Bonanno, ai consiglieri all’opposizione Catia Ciabattoni, Nicola Loira, Elisabetta Baldassarri, Christian De Luna.

 


Il presidio, organizzato dai comitati che si dedicano al tema da circa 2 anni, ha visto un’ampia partecipazione, fra bandiere di Legambiente e numerosi striscioni che incitavano a salvare gli alberi presenti. L’iniziativa, seppur attesa e partecipata, rischia di rimanere - però - una protesta fine a se stessa, visto che il filare di alberi, a breve dovrà essere rimosso, per la realizzazione del progetto di riqualificazione del lungomare, con 4 milioni di fondi del Pnrr e - proprio per questo - l’amministrazione è intenzionata a tirare dritto. Durante gli interventi, i referenti dei comitati hanno invitato i presenti, a presenziare al consiglio comunale di domani durante il quale verrà discussa la mozione inerente agli alberi richiesta dalla minoranza.

«Partecipazione è libertà»

«La partecipazione è libertà - ha esordito con Gaber, Luca Romanelli - è la linfa di una società libera.

Questa linfa vorremmo che restasse nelle vene di queste splendide tamerici. Sono 58, piantate negli anni ‘70, hanno un valore storico e monumentale. Secondo Valido Capodarca, questi alberi si qualificano come un patrimonio forestale di tipo ambientale e da tutelare. L’amministrazione sostiene che verranno trapiantate. Le informazioni non sono chiare. Sembra che ne spostino 25 e che non sopravviveranno, trapiantarli significa farli morire. La possibilità di sopravvivenza si stima al 25%. Guardate quanto sono belle in questo momento. Vogliono mettere gli alberi di giuda, che sono piccoli e per crescere ci mettono tempo, ma non è adeguato in prima fila di fronte al mare ad affrontare la salsedine. Sono più adatte le tamerici. Vogliono far morire le tamerici e buttare via i soldi. Ci avevano detto che sarebbe stato un progetto partecipato ma di fatto, gli unici che sono stati ascoltati, sono stati i balneari, come se il lungomare fosse solo di loro interesse. Il lungomare è di tutti e non patrimonio di una categoria. Il filare delle tamerici verrà eliminato, per crearne un altro e mettere al posto delle tamerici 30 parcheggi che invece sarebbero reperibili al mercato ittico e al porto». Federico Spagnoli, Legambiente ha sottolineato il valore ecologico «degli alberi e il verde fanno frescura, ombra e assorbono anidride carbonica, producono ossigeno, invogliano le persone ad andare a piedi. Questo filare è un esempio di come il verde possa essere bello e utile alle persone che serva ad un lungomare vivibile a piedi».

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