Rogo al Luxury di Porto San Giorgio, si attende la relazione tecnica. Rogante: «Noi commercianti costretti a chiudere»

Rogo a Porto San Giorgio, si attende la relazione tecnica
Rogo a Porto San Giorgio, si attende la relazione tecnica
di Serena Murri
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Mercoledì 22 Novembre 2023, 01:50 - Ultimo aggiornamento: 12:13
PORTO SAN GIORGIO - Incendio al Luxury, danni economici anche per gli operatori commerciali vicini mentre proseguono le indagini sul caso da parte della polizia. Decisive, su questo ultimo fronte, le immagini catturate dalle telecamere e la relazione sul rogo da parte dei vigili del fuoco.  

Per quanto riguarda le immagini non ci sarebbero finora novità di rilievo, mentre la relazione deve ancora essere completata. Quindi si indaga ancora a 360 gradi anche se fra le piste non si esclude quella del dolo. Ormai è passata una settimana da quando le fiamme hanno distrutto la discoteca in via Cotechini. Ci è voluta tutta la notte per sedare le fiamme, i vigili del fuoco erano infatti intervenuti con 6 o 7 camionette d’acqua che hanno spento sì le fiamme, ma sono poi filtrate nelle intercapedini delle pareti ed hanno finito per allagare i locali sottostanti, sedi di due attività commerciali che ora sono costrette a stare ferme.


L’attesa


I proprietari Andrea Rogante e Andrea Iommi restano al palo in attesa che si sblocchi la situazione, ma nel frattempo il danno economico è evidente visto dal punto di vista lavorativo, con le loro attività, costrette a rimanere chiuse non potendo entrare all’interno delle loro aziende. «Finché non ci sarà la perizia dell’ingegnere - dichiara Rogante- è difficile che cambi qualcosa.

Poi non si sa se darà l’agibilità o meno. Per noi si tratta di una tragedia. Non sappiamo quando ci sarà l’agibilità, ne se verrà concessa».


Il periodo


«Per me e Iommi è una tragedia, visto che siamo anche sotto il periodo natalizio quando si lavora di più. Per non parlare del problema delle attrezzature che non solo, anche volendo, non possiamo spostare ma non sappiamo nemmeno se sono ancora funzionanti con tutta l’acqua che è arrivata dal piano di superiore. La corrente è stata staccata e non si sa se e quando potrà essere riattivata, essendoci di mezzo l’acqua». A quanto sembra, la questione andrà ancora per le lunghe, tra perizie e tempi burocratici. Prima, dovrà esserci la verifica della struttura colpita dal rogo, quindi i tecnici dovranno valutare se la discoteca è ancora idonea e solo dopo si potrà verificare in quali condizioni si trovi l’impianto elettrico dopo tutta l’acqua distribuita con gli idranti per spegnere le fiamme. «È una tragedia per la mia famiglia -- dice ancora Rogante-: di punto in bianco non ti trovi più niente. Io ho quest’azienda che esiste dal 1960, da 32 anni, siamo fornitori ufficiali dell’araldica per il comando dell’Arma». Stessa sorte per l’azienda di scarpe da ballo di Iommi, con ordini - anche per l’estero - rimasti bloccati e macchinari costretti a rimanere fermi.

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