Porto Sant'Elpidio, ascensore rotto al punto prelievi alla Cittadella del Sole: «Disagi per anziani e disabili»

Porto San'Elpidio, ascensore rotto al punto prelievi alla Cittadella del Sole: «Disagi per anziani e disabili»
Porto San'Elpidio, ascensore rotto al punto prelievi alla Cittadella del Sole: «Disagi per anziani e disabili»
di Sonia Amaolo
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Sabato 13 Gennaio 2024, 02:25 - Ultimo aggiornamento: 14 Gennaio, 08:43

PORTO SANT'ELPIDIO - Ascensore rotto da un mese o forse più al punto prelievi della Cittadella del Sole in via della Montagnola a Porto Sant’Elpidio. Fatto grave, ripetutamente segnalato perché si tratta di un punto strategico in quanto parliamo dell’Asur, del distaccamento del poliambulatorio che si trova vicino alla Croce Verde e tutte le persone disabili, in carrozzina, devono salire al secondo piano, quindi devono usufruire necessariamente dell’ascensore per le analisi, che purtroppo non è disponibile. In zona ci sono gli ambulatori pubblici, il Cup e il pomeriggio i disabili non vi possono accedere.

Le richieste

Diverse sono state le segnalazioni ma ancora non si è risolta la problematica che va a incidere significativamente su persone con fragilità. «E’ indicibile in un Paese con gli uffici al secondo piano che passino un mese e mezzo-due mesi senza aggiustare l’ascensore, la gente deve fare le analisi», dice un disabile che ha avuto il problema e semplicemente ha evitato di fare le analisi, cosa preoccupante.

Il pomeriggio, inoltre, funziona come Cup, ci sono ambulatori, visite. «Bisogna abbracciare e caricarsele sulle spalle le persone in carrozzina per farle salire al secondo piano! E’ inaudito!», riferisce la mamma che ha avuto il problema, e dice di voler denunciare il caso per sensibilizzare l’opinione pubblica su una questione niente affatto di secondo piano. Tanti hanno fatto retromarcia rinunciando a esaminarsi e si capisce che lo stallo non è più sostenibile. C’è un cartello con scritto “fuori servizio”, ma a chi ha chiesto conto non è stata data alcuna risposta.

Una ragazza racconta quello che gli è successo quando ha accompagnato il fratello disabile a fare il prelievo: «Eravamo io e mamma, con mio fratello, abbiamo scaricato la carrozzina dalla vettura e siamo arrivati davanti all’ascensore, abbiamo visto la scritta. Come si fa? Ci siamo chieste, sono salita per chiedere informazioni, mi hanno fatto fare il ticket dicendo che avrebbero fatto scendere di sotto gli infermieri per fare il prelievo, ma i biglietti erano finiti e siamo dovuti tornare a casa senza fare niente».

Ci viene riferito da queste persone che, sì, potrebbero andare altrove a fare le analisi, ma loro preferiscono farle alla Montagnola perché ci sono infermiere «veramente molto brave e noi chiediamo solo che sia ripristinato subito il servizio». Non sono mancati, come è ovvio in questi casi, momenti di tensione all’accettazione perché è difficile gestire i pazienti con impedimenti, per i quali, sono gli infermieri a dover scendere al piano terra per eseguire i prelievi.

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