Il parroco hi-tech vuole la messa sul Web
Il sindaco boccia invece il Consiglio online

Il parroco hi-tech vuole la messa sul Web Il sindaco boccia invece il Consiglio online
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Mercoledì 6 Agosto 2014, 00:05 - Ultimo aggiornamento: 8 Agosto, 16:16
MONTE URANO - Il parroco hi-tech pi di larghe vedute e batte i giovani amministratori. La tecnologia divide il sindaco dal parroco hi-tech. Una rivisitazione in chiave moderna di Peppone e don Camillo, i personaggi di Guareschi.

In questo caso, Peppone è il sindaco del centro calzaturiero Moira Canigola mentre don Camillo è don Luigi, parroco di San Michele Arcangelo. Il sindaco (e la maggioranza composta dai giovani) ha bocciato la proposta della minoranza di trasmettere in diretta streaming le sedute del consiglio comunale, mentre il parroco è favorevole all'utilizzo della tecnologia e sfrutterebbe volentieri Internet per diffondere le celebrazioni religiose anche se, ha precisato, "dall'altro lato dovrebbero esserci anche anziani hi-tech capaci di poter vedere e ascoltare". Insomma, la millenaria Chiesa vince sui giovani politici.



I fatti. Nell'ultimo consiglio comunale, il Movimento 5 Stelle ha presentato un emendamento per poter trasmettere in diretta streaming le sedute del consiglio comunale. Favorevole tutta la minoranza. “Per fare in modo che l'informazione possa andare anche dentro le case” e raggiungere più persone. Contraria invece la maggioranza. "Credo che con questa storia di streaming, internet eccetera, stiamo arrivando ad un livello di individualismo che secondo me è anche troppo elevato" ha detto il sindaco Moira Canigola. "Ci richiudiamo ogni volta da soli. Internet è bello, è importante, però è anche uno strumento che isola. Credo che Monte Urano sia talmente piccola che chi vuole può partecipare tranquillamente alle sedute del consiglio comunale... Le sedute sono pubbliche e non c'è nessun segreto". Insomma la presenza fisica, così come il contatto umano sono importanti per la maggioranza. Se qualcuno desidera ascoltare la seduta consiliare deve recarsi al palazzo. E la partecipazione? La discussione potrebbe durare giorni. Fatto sta che la giovane maggioranza ha respinto l'emendamento.

Poi c’è il sorprendente e non più giovane parroco. "In Italia siamo più indietro di altri Paesi dove in ogni chiesa ci sono le telecamere fisse e la televisione ha un canale dedicato che può essere visto da casa" commenta don Luigi Mancini, il parroco di San Michele Arcangelo salito alla ribalta nel novembre 2011 per aver installato un maxi schermo all'interno della chiesa. Un parroco moderno che, pur rispettando le decisioni del consiglio comunale, ha un'altra visione della tecnologia: "Trasmetterei volentieri la messa o altre funzioni religiose in diretta streaming. Lo stiamo valutando. Ciò che ci frena è che dall'altra parte l'anziano dovrebbe attrezzarsi con le apparecchiature ed essere in grado di utilizzare Internet. Se così fosse non avrei problemi a trasmettere in streaming e a raggiungere le molte persone che sono malate e non possono muoversi".







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