Monterubbiano, ponte crollato
sul fiume Aso, sindaci in trincea

Il ponte crollato sul fiume Aso
Il ponte crollato sul fiume Aso
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Martedì 12 Aprile 2016, 11:33
MONTERUBBIANO - Quando si tornerà ad attraversare il ponte sull’Aso? Lo stop alla Conferenza dei servizi, fissata per martedì 19 e poi annullata, fa perdere la pazienza ai sindaci e getta benzina sul fuoco dei timori e delle polemiche. Il ponte collegava i Comuni di Monterubbiano, nel Fermano, e Montefiore dell’Aso, nell’Ascolano, snodo fondamentale per la viabilità dell’area, fortemente sviluppata sul fronte agricolo, turistico e industriale.

Il primo a lanciare un sasso nello stagno era stato Lucio Porrà, sindaco di Montefiore dell’Aso, a cui ora fa eco la collega di Monterubbiano, Maria Teresa Mircoli. Quest’ultima ha interessato del caso le istituzioni, dalla Regione alla Soprintendenza per i beni ambientali e architettonici, dai Beni culturali ai progettisti e la Questura di Ascoli, fino alla Prefettura di Fermo e le due Province interessate, Fermo e Ascoli.

Un pressing in piena regola, con il quale torna a chiedere quando partiranno i lavori, e segnala “con preoccupazione - scrive - che sarà molto difficile contenere l’inquietudine di una popolazione che non si percepisce destinataria dell’attenzione istituzionale dovuta, a causa dell’enorme nocumento, gravissimo sotto ogni riguardo, determinato dalla vicenda”. I problemi maggiori riguardano la popolosa frazione di Rubbianello con un danno che Mircoli giudica grave “sotto il profilo commerciale, economico e sociale”. Insomma: i problemi sono gravi e non si sa come potrebbero reagire i residenti.

Porrà si era esposto ancor di più, anche lui con una lettera aperta inviata alle varie istituzioni interessate. Il sindaco di Montefiore dell’Aso ricordava il doppio crollo del ponte: il primo risale all’ormai lontano dicembre 2013, quando la furia delle acque stava per portarsi via anche due automobilisti incoscienti che si erano attardati sul ponte, salvati solo dal tempestivo intervento di Protezione civile e Polizia locale dell’Unione Comuni.

Il secondo è storia recente, con il nubifragio dello scorso 23 marzo che aveva comportato il crollo di altre due campate. Il ponte sembra ormai il frutto di un bombardamento aereo a tappeto, tanto da rafforzare l’ipotesi dell’eventuale realizzazione di una struttura tutta nuova accanto a quella semicrollata e ormai irrecuperabile.

“Il rinvio della Conferenza dei servizi - scriveva Porrà - inevitabilmente comporterà altri ritardi con aggravio di difficoltà sociali ed economiche per le popolazioni. Poiché non si vedono soluzioni in tempi brevi, chiedo agli enti di conoscere le tempistiche relative al nuovo iter per la ricostruzione con date certe per la Conferenza dei servizi e per i lavori. In assenza di risposte, martedì 19 metteremo in atto forme di protesta con il sostegno della popolazione sulla Provinciale Valdaso”.
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