MASSA FERMANA In bici dalla sua Massa Fermana a Ulan Bator. C’è chi festeggia il nuovo ponte ciclopedonale sull’Ete per farsi una passeggiata sulla costa e chi, come lui, pedala fino alla capitale della Mongolia. Questione di cuore. E anche di gambe. L’avventuroso ciclista è Rudy Di Flavio, massofisioterapista di 31 anni, che si è lanciato in una vera e propria impresa epica «per il desiderio - come dice lui stesso - di conoscere popoli e confondersi con altre culture, con i più disparati usi e costumi».
Le tappe
Già fissata la road map con centinaia di tappe: alla fine dovrà coprire una distanza di circa 15mila chilometri con 180 soste complessive.
L’arrivo
Di seguito dovrà superare il confine cinese e risalire attraverso la Pamir Highway in Kirghizistan. Quindi la Cina e poi l’arrivo in Mongolia. In passato aveva già raggiunto prima Santiago di Compostela, in Spagna, e quindi il Montenegro. Bazzecole rispetto all’ultima avventura scattata nei giorni scorsi. Dovrà attraversare in tutto 9 Stati. «Il viaggio - rimarca - è la metafora della vita, ci sono persone che incontrerai lungo la strada e che a un certo punto dovrai lasciare indietro, oppure accettare di dover lasciare andare. Ci saranno giorni in discesa, altri in salita. Momenti felici e altri che saranno bui. Proprio questi, una volta affrontati e superati, t’insegneranno ancora di più ad apprezzare quelli gioiosi», aveva detto nei giorni scorsi a Montegranaro durante un incontro al termine del quale aveva tirato fuori la chicca del viaggio.
La meta
Lo stesso giovane ciclista rimarca di non sapere se arriverà fino alla meta, tirerà appunto le somme fra 6 mesi. Per lui il viaggio «non è un insieme di chilometri o di tappe, non voglio passi questo messaggio. Mi spinge il desiderio di conoscere».