Via Mazza, Erap incontra l’impresa: è scontro su 100mila euro di lavori a Pesaro

Via Mazza, Erap incontra l’impresa: è scontro su 100mila euro di lavori a Pesaro. Il palazzo realizzato dall’architetto Aymonino in via Mazza
Via Mazza, Erap incontra l’impresa: è scontro su 100mila euro di lavori a Pesaro. Il palazzo realizzato dall’architetto Aymonino in via Mazza
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Venerdì 24 Marzo 2023, 02:05 - Ultimo aggiornamento: 25 Marzo, 15:12
PESARO È a una svolta il cantiere infinito di via Mazza, dove l’Erap sta ristrutturando a palazzo Aymonino 34 residenze sociali contro il disagio del caro affitti. Questa mattina, per evitare un lungo contenzioso davanti al Tribunale, l’Ente regionale per l’abitazione pubblica di Pesaro Urbino incontra i rappresentanti dell’impresa Costruzioni Generali Nicchio di Caserta che è alle ultime battute nei lavori di recupero dell’edificio, simbolo del degrado in pieno centro storico.  


L’incontro


Il faccia a faccia, alla presenza degli avvocati, è in programma alle 12.30 tra i ponteggi e le transenne della vecchia ”Casa parcheggio”, realizzata dall’architetto Carlo Aymonino tra il 1978 e il 1979.. Mancano impianti elettrici, dal riscaldamento ai sanitari, che mancano all’appello. Secondo l’Erap dovrebbero essere comprese nel capitolato d’appalto, mentre la ditta avrebbe bisogno di ulteriori risorse per l’aumento delle spese vive del cantiere. «Alla presenza del nostro legale ci incontriamo con l’impresa - spiega Sauro Vitaletti, direttore dell’Erap Pesaro Urbino -. Vogliamo trovare un accordo per sbloccare i lavori di completamento della ristrutturazione, manca tutta l’impiantistica. Noi riteniamo che la somma appaltata di 2 milioni e 700mila euro sia sufficiente per finire l’intervento, secondo la ditta mancherebbero invece 100mila euro. Un confronto per raggiungere l’intesa che permetta di arrivare in tempi brevi al collaudo finale dei lavori e alla disponibilità degli alloggi sociali».

Un’evenienza da scongiurare, le vie legali, che dilaterebbero i tempi. «Al momento è tutto bloccato - commenta il consigliere regionale Andrea Biancani del Pd che dal 2016 segue l’operazione -, ci sono dei problemi tra la ditta appaltatrice e l’Erap legati alla contabilità di alcuni interventi. Mi auguro che si arrivi a un accordo bonario». 

I tempi


Del resto la tempistica non è stata rispettata. I lavori sono stati affidati a fine 2017 sulla base di un accordo tra Regione, Erap e Comune, poi il cantiere si è aperto a gennaio 2018 e il recupero sarebbe dovuto terminare a giugno 2020. «Oltre alla riqualificazione dell’area degradata - fa notare Biancani -, sono stati realizzati interventi dal punto di vista energetico e sismico. Un’operazione della Regione che ha previsto inizialmente un finanziamento di 3 milioni e 200 euro e l’Erap ha fatto da stazione appaltante». Sono quasi pronti i 34 alloggi, di cui 24 di edilizia agevolata che diventeranno di proprietà dell’Erap, rivolti alla fascia medio-bassa, per esempio famiglie monoreddito, giovani coppie, anziani e disabili, e 10 di edilizia sovvenzionata che resteranno al Comune a disposizione dei cittadini maggiormente disagiati in attesa di un alloggio popolare. 


La graduatoria


«La carenza di abitazioni in affitto è molto grave in città - osserva il consigliere regionale Biancani -, ci sono circa 400 persone in graduatoria per l’edilizia sovvenzionata e anche quella agevolata è assai richiesta. Palazzo Aymonino porterà nuova vita in centro storico. Non più un ghetto del disagio, ma un luogo della residenza sociale inserito in un contesto riqualificato». 

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