L’incontro
Il faccia a faccia, alla presenza degli avvocati, è in programma alle 12.30 tra i ponteggi e le transenne della vecchia ”Casa parcheggio”, realizzata dall’architetto Carlo Aymonino tra il 1978 e il 1979.. Mancano impianti elettrici, dal riscaldamento ai sanitari, che mancano all’appello. Secondo l’Erap dovrebbero essere comprese nel capitolato d’appalto, mentre la ditta avrebbe bisogno di ulteriori risorse per l’aumento delle spese vive del cantiere. «Alla presenza del nostro legale ci incontriamo con l’impresa - spiega Sauro Vitaletti, direttore dell’Erap Pesaro Urbino -. Vogliamo trovare un accordo per sbloccare i lavori di completamento della ristrutturazione, manca tutta l’impiantistica. Noi riteniamo che la somma appaltata di 2 milioni e 700mila euro sia sufficiente per finire l’intervento, secondo la ditta mancherebbero invece 100mila euro. Un confronto per raggiungere l’intesa che permetta di arrivare in tempi brevi al collaudo finale dei lavori e alla disponibilità degli alloggi sociali».
I tempi
Del resto la tempistica non è stata rispettata. I lavori sono stati affidati a fine 2017 sulla base di un accordo tra Regione, Erap e Comune, poi il cantiere si è aperto a gennaio 2018 e il recupero sarebbe dovuto terminare a giugno 2020. «Oltre alla riqualificazione dell’area degradata - fa notare Biancani -, sono stati realizzati interventi dal punto di vista energetico e sismico. Un’operazione della Regione che ha previsto inizialmente un finanziamento di 3 milioni e 200 euro e l’Erap ha fatto da stazione appaltante». Sono quasi pronti i 34 alloggi, di cui 24 di edilizia agevolata che diventeranno di proprietà dell’Erap, rivolti alla fascia medio-bassa, per esempio famiglie monoreddito, giovani coppie, anziani e disabili, e 10 di edilizia sovvenzionata che resteranno al Comune a disposizione dei cittadini maggiormente disagiati in attesa di un alloggio popolare.
La graduatoria
«La carenza di abitazioni in affitto è molto grave in città - osserva il consigliere regionale Biancani -, ci sono circa 400 persone in graduatoria per l’edilizia sovvenzionata e anche quella agevolata è assai richiesta. Palazzo Aymonino porterà nuova vita in centro storico. Non più un ghetto del disagio, ma un luogo della residenza sociale inserito in un contesto riqualificato».
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