CARPEGNA La prossima settimana la famiglia Rosati, proprietaria del Campeggio “Paradiso” a Carpegna festeggerà i suoi 50 anni di attività. Iniziò con il nonno Filippo quando, nell’estate del 1973, accettò di ospitare nel giardino della sua azienda agricola una roulotte. Il passaparola nel mondo del plein air fece il resto ed oggi il campeggio gestito prima da Gino, la seconda generazione, oggi dalla terza, Davide con l’aiuto della quarta, i suoi figli, Federico e Nicola, è diventato un villaggio turistico dotato di tutti i comfort.
Il punto di forza
Tra piazzole, maxi van, e appartamenti occupa 4 ettari e vanta un tasso medio di occupazione d’estate di oltre l’80% della capienza.
Le escursioni
«Siamo anche vicino al Carpegna Park con il suo parco avventura - aggiunge -, il minibike e altre proposte di escursioni. Come siamo nel cuore di una sentieristica ideale per la mountain bike e le e-bike. Come conta anche il fatto che siamo a due passi della salita emblema dell’allenamento del grande ciclista Marco Pantani ed infine, a pochi chilometri degli impianti invernali di sci di Villagrande di Montecopiolo e di quelli dell’Eremo di Carpegna». Un insieme di vantaggi competitivi che, tuttavia, senza il lavoro della famiglia non sarebbero stati messi a sistema. «Purtroppo nel nostro settore - osserva Davide -, c’è stata una decrescita dell’offerta. Molti si sono improvvisati mentre il campeggio funziona solo se lo si gestisce in un modo professionale. Il che significa personale formato e lavorare quando gli altri si divertono. Inoltre - incalza - è fondamentale essere sempre a contatto con il cliente. È lui che ci consente di capire le nuove dinamiche e di anticipare i futuri bisogni migliorando la nostra struttura». Piazzole negli anni 90’ già dotate di acqua, elettricità e scarichi per acque nere e bianche, aree barbecue, due piscine riscaldate con pannelli solari, un sito con le prenotazioni online. A breve, è previsto un ulteriore ingrandimento. «Il quinto in cinquanta anni – conclude Davide - perché siamo convinti che il brand Marche funzioni. Siamo una regione dalle ricchezze ancora tutte da scoprire».
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