Santa Caterina, quartiere in crescita: «Pensate al parco e agli universitari»

Santa Caterina, quartiere in crescita: «Pensate al parco e agli universitari»
Santa Caterina, quartiere in crescita: «Pensate al parco e agli universitari»
di Chiara Morini
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Martedì 27 Febbraio 2024, 04:55 - Ultimo aggiornamento: 12:25

FERMO Vivace e dalle grandi potenzialità: così Elvezio Serena vede il quartiere di Santa Caterina a Fermo. «Cuore pulsante della storica contrada Pila – dice – è stato destinatario di interventi effettuati tanto dalle passate amministrazioni quanto da quella attuale». E riassume quanto fatto, ovvero i marciapiedi delle vie Pompeiana e Mario, il recupero dell’ex consorzio agrario e del Sagrini, il marciapiede sottostrada di viale Trieste. Ultimo in ordine di tempo è stato il camminamento lungo via del Crocifisso.

Il punto

«I lavori – spiega Serena, in passato presidente di Italia Nostra e sempre molto attento ai problemi (e alle bellezze) della città – sono partiti nelle scorse settimane e sarà migliorata la mobilità pedonale della zona.

Si sta poi riqualificando il Gazzoli per farlo diventare un parco urbano, che andrà ad aggiungersi a quelli di via Lucchi e del complesso Santarelli». Fin qui quanto fatto, ma Serena va oltre e dice pure quanto andrebbe fatto. Nel quartiere vivono anziani e bambini, lavoratori e studenti (vista la vicina università), e quindi dice che per rendere «il quartiere più vivibile, si può fare di più. Per esempio il parco giochi per bambini, sotto il complesso Santarelli, realizzato decenni fa, che porta la targa 1987. Credo che altalene e altri giochi non siano più a norma, poi l’erba è alta e si devono sistemare i cestini dei rifiuti».

La scelta

A Serena piace il recupero del Sagrini, nel 2012, «compreso il parcheggio e i garage, sala conferenze, negozi, uffici, ristorante e palestra», richiamando anche elementi storico-artistici. «Se i locali sfitti – ritiene – venissero occupati con altre attività il sito sarebbe di maggior richiamo, per il quartiere e per il resto della cittadinanza. Si spera possano tornare a essere utilizzati anche il teatrino e la cappellina che, per quanto privati, però sono un valore aggiunto importante».

La formazione

Gli studenti universitari, si diceva, e nel suo personale “viaggio” a Santa Caterina, Serena parla anche dell’Università di via Brunforte. «Palazzo Mattei – dice – ha un bellissimo giardino interno e una cappellina che si potrebbero sfruttare al meglio». Da valorizzare ulteriormente per lui anche il portico del Gigliucci. «Santa Caterina – aggiunge – quartiere universitario, deve accogliere nel migliore dei modi i giovani che arrivano a Fermo da altre regioni italiane, per studiare. E poi, ricordo, da qualche anno all’ex ristorante Mario, sono ospitati studenti e istituti le cui sedi sono in corso di ristrutturazione». Ultimo in ordine di tempo il Liceo classico Annibal Caro che, si ricorda, si è provvisoriamente trasferito lì dalla sede storica, che necessita di intervento al tetto.

I servizi

«A questo – continua – si deve aggiungere che ci sono molti uffici e altri organi provinciali, come Inail, Inps, Arpam e Guardia di Finanza. Un po’ più in periferia anche aziende industriali e artigianali. Serve più illuminazione, quasi del tutto assente, nella via Pisacane che collega via Manara alla bretella di via Falcone». Sarebbe da recuperare anche il tratto di mura da porta Santa Caterina verso via di Crollalanza e, ancora, Serena dice che servirebbe più trasporto pubblico. «A questo proposito – chiude – dico che ne servirebbe di più. C’è frequenza oraria, ma purtroppo sono esclusi domenica e festivi».

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