FERMO - La sede fermana di Fratelli d’Italia è Porto Sant’Elpidio. Lo si è capito ieri dall’incontro sul voto organizzato nel fortino cittadino. D’altra parte qui, nel Comune da sempre a sinistra, è stata ancora più sentita la sterzata verso l’altra direzione.
Il cerchio magico della Meloni dopo Ancona ha conquistato Roma e ora punta alla riviera elpidiense. Qui, per portare a casa il risultato, si presentano ben due candidati: Andrea Balestrieri, coordinatore provinciale, e Giorgio Marcotulli, capogruppo. Di questo, come del peso (o non peso) del Fermano in Parlamento si è parlato ieri, con chi ce l’ha fatta e chi no. Né Balestrieri alla Camera né Romina Gualtieri, sindaco di Monsampietro Morico, al Senato. Ma non è un problema dicono i presenti al tavolo, l’onorevole Lucia Albano, Elena Leonardi e tutto il gruppo fermano, coordinatori, sindaci e sostenitori. Il consigliere regionale Andrea Putzu parte dai numeri: «Siamo al 35,38%, il nostro voto non è liquido, è solido. Abbiamo dimostrato di avere una classe dirigente capace di governare in Regione, a Porto Sant’Elpidio abbiamo ottenuto un risultato storico e la somma del centrosinistra e 5 Stelle non ci raggiunge, per le amministrative abbiamo due candidati, l’obiettivo è vincere al primo turno»
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La strategia
«Abbiamo sempre cercato di rappresentare la politica del fare – aggiunge Marcotulli –: dobbiamo essere l’interfaccia di chi ci rappresenta a livello nazionale.
Il nodo
«Ci sentiamo ben rappresentati – argomenta - i cittadini capiscono poco i giochi della politica, vogliono persone credibili che portano a casa i risultati. Se il Fermano è in carenza di rappresentanza è perché il civismo la toglie ai partiti. Non si condannano le esperienze di Fermo e Porto San Giorgio ma i civici non potranno mai giocare un ruolo fondamentale nel rapporto con il Parlamento. Non dobbiamo pregare, come ha fatto il Pd, per richiamare l’attenzione di qualcuno né succederà, come per il Pd, che un nostro ministro attui una politica penalizzante per le Marche».