Le capacità
«Questo riconoscimento – ha evidenziato Rocchegiani – è sì per l’impegno e le capacità profuse in quell’occasione, ma credo che sia in realtà anche un riconoscimento alla sanità, fermana, ma sicuramente marchigiana che in quei drammatici momenti ha avuto la possibilità di esprimersi anche con attenzione alla sensibilità sociale. Una sanità di grande levatura a livello nazionale, e che in ogni occasione ha saputo e saprà dimostrare il proprio valore». Il riconoscimento ricevuto dal Dipartimento prevenzione dell’Ast è uno dei 32 a livello nazionale e l’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini, lo inserisce in un contesto regionale. «Sono tre le cose da ricordare – ha detto –: in primis i posti di Terapia intensiva, portati da 105 a 260; siamo stati tra i primi a partire con le terapie monoclonali; e poi nell’ambito della prevenzione prima lo screening di massa della popolazione, poi subito la vaccinazione, a protezione del tessuto sociale ed economico».
Il coinvolgimento
Lo ha ricordato anche il direttore dell’Ast Fermo, Gilberto Gentili, dicendo che «il riconoscimento è per il dottor Ciarrocchi, che credo sia consapevole che il premio non è solo suo, ma da dividere con tutti i medici, e qui Anna Maria Calcagni è presente per rappresentare tutto il mondo medico del Fermano, di cui è presidente dell’Ordine. Ma è un premio da dividere con i cittadini, perché in questi due anni chi ha sofferto di più le limitazioni sono stati proprio loro». L’impegno degli operatori della sanità fermana, e di quella marchigiana, è per offrire qualità nelle cure e anche gratuite. Dal canto suo Ciarrocchi ha detto che questo riconoscimento «è inaspettato, ci onora, per tutto il lavoro svolto. È per tutti, per l’intero ospedale, ma anche per il territorio. Come non ricordare il momento drammatico dei focolai nelle strutture residenziali? La popolazione è stata colta impreparata, il virus era nuovo, e all’inizio abbiamo provato a fronteggiarlo con le nostre armi tradizionali. Oltre a guarire i pazienti, dovevamo mettere in sicurezza gli operatori sanitari e la popolazione, abbiamo chiamato e messo in isolamento i malati, ma anche chi vi era a contatto. Quindi la vaccinazione: non esistono vaccini miracolosi, ma i vaccini riducono le complicanze in caso di malattia. Questa non sarà l’ultima pandemia, dobbiamo prevedere e prevenire, lavorare su questo».