Ampliamento dello stadio Ciarrocchi, la Samb: «Non serve la fidejussione»

Ampliamento dello stadio Ciarrocchi, la Samb: «Non serve la fidejussione»
Ampliamento dello stadio Ciarrocchi, la Samb: «Non serve la fidejussione»
di Alessandra Clementi
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Martedì 9 Aprile 2024, 02:00 - Ultimo aggiornamento: 11:50

SAN BENEDETTO «Da nessuna parte è richiesta una fidejussione per l’affidamento». Quanto fa sapere la società U.S. Sambenedettese di fronte alle perplessità sollevate non solo dalla minoranza ma soprattutto dalla maggioranza a riguardo del progetto di ampliamento dell’impianto sportivo Ciarrocchi.

Le garanzie

La Sambenedettese ribadisce come la rigenerazione e ampliamento dell’impianto posto a sud della città non prevederebbe alcuna fideiussione, posizione che si scontra con quanto afferma la coalizione di maggioranza che nell’ultima riunione ha sollevato proprio la questione di essere tutelata e di conseguenza di chiedere fideiussioni, anche sulla stregua di quanto accaduto in passato con lavori realizzati allo stadio da precedenti società dove il Comune non aveva avuto sufficienti coperture.

L’articolo 5

La società rossoblù ribadisce come dopo un lungo e costruttivo confronto con gli uffici comunali e l’amministrazione, abbia inviato via pec al Comune lo scorso 15 marzo il progetto preliminare e lo studio di fattibilità con richiesta di affidamento dell’impianto sportivo Marcello Ciarrocchi.

Ed è proprio questo articolo 5 al centro della discussione in maggioranza visto che non prevede fideiussioni.

La Sambenedettese puntualizza come la gestione dell’impianto sia gratuita per la società, la quale si impegna a realizzare il progetto presentato a proprie spese. E a tutti i consiglieri che in queste ore hanno presentato accesso agli atti così lo stesso comitato di quartiere Sentina, la Sambenedettese replica: «Dallo scorso 15 marzo gli elaborati progettuali sono a disposizione di chi ne voglia prendere visione. Per maggiore trasparenza la società ha tenuto una conferenza stampa lo scorso 2 aprile per informare la cittadinanza, la tifoseria e chi ne avesse interesse del contenuto del progetto, soffermandosi sulla durata dell’affidamento e sull’eventuale ricorso al finanziamento dell’Istituto per il Credito Sportivo. La questione, infatti, non ha generato alcun fraintendimento ma è il consiglio comunale che chiede di approfondire la questione soprattutto sotto il profilo legale ed economico, dal momento che sarebbe la prima volta in cui si applicherebbe l’articolo 5.

«C’è una predisposizione positiva verso il progetto – puntualizza il capogruppo di Centro civico popolare Fabrizio Capriotti – ma il Consiglio non ha le conoscenze tecniche per capire se il progetto rispetta tutti i parametri di legge e quindi i tecnici dovranno dirci se il progetto rispetta le normative ed i vincoli esistenti».

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