FERMO - Un nugolo di ombrelli aperti e giacconi pesanti. Così, per tutto il giorno, davanti al centro vaccinale di viale Trento. Boom di somministrazioni, ieri, alla Don Dino Mancini di Fermo, dove si sono presentati in 1.260, tra prenotati e no. Le code le hanno create i secondi, arrivati in massa davanti al cancello della scuola elementare. Ma il tempo non era un granché e hanno dovuto aspettare sotto la pioggia. Sei gli ambulatori operativi per la profilassi anti-Covid.
L’impegno
A vaccinare (soprattutto terze dosi, ma anche qualche decina di prime) pure il direttore del Dipartimento di prevenzione, Giuseppe Ciarrocchi. Dentro, il turno si aspetta seduti davanti alle porte. Qualcuno perde la pazienza. Borbotta che sta lì da mezz’ora e che così non va bene. «Se ne sono ricordati tutti oggi», dice un medico, mentre schizza da una stanza a un’altra. «Adesso hanno paura perché il virus si diffonde rapidamente», aggiunge.
La direzione
Con i posti letto che scarseggiano e il direttore, Roberto Grinta, che vorrebbe evitare di accorpare i reparti, l’Area vasta 4 s’è messa alla ricerca di altri spazi. La scelta è caduta sull’ex ospedale di Sant’Elpidio a Mare che tornerà a ospitare i pazienti positivi post-acuti. Grinta ha annunciato l’intenzione di usare la struttura per le cure intermedie qualche giorno fa, durante un tavolo tecnico in Prefettura.