Pnrr, al via nel Fermano i lavori da 60 milioni per le condotte idriche. Ma è scontro sui prelievi dal Tenna

Pnrr, al via nel Fermano i lavori da 60 milioni per le condotte idriche
Pnrr, al via nel Fermano i lavori da 60 milioni per le condotte idriche
di Francesco Massi
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Venerdì 18 Agosto 2023, 03:10 - Ultimo aggiornamento: 11:11
FERMO - Inizieranno i primi di settembre i lavori per la realizzazione del potabilizzatore delle acque che saranno prelevate dal lago di Gerosa e dal fiume Tenna per essere utilizzate in caso di scarsità idrica per rifornire l’Ascolano e il Fermano. Saranno anche realizzate le condotte di arrivo e partenza. Un mega progetto della Ciip con investimento di 60 milioni che arriveranno dal Pnrr (al momento all’80%, ma si spera in una copertura totale). I lavori saranno divisi in 4 lotti e partiranno nello stesso periodo. L’opera dovrà essere conclusa entro il 2025 per non perdere i finanziamenti. Potabilizzatore e prelievi sul Tenna avverranno sotto il Comune di Montefortino. 


L’impegno


Per la Ciip si tratta di impianti necessari per scongiurare le future crisi idriche con scarsità di acqua potabile. I prelievi massimi, sia nel lago di Gerosa che sul fiume Tenna, saranno di massimo 200 litri al secondo. Varie associazioni, cittadini e alcuni sindaci del Fermano, riuniti nel “Coordinamento salviamo il fiume Tenna” si stanno opponendo ai prelievi sul corso fluviale temendo gravi danni allo stesso, all’ambiente, alla fauna ittica, alla pesca e al turismo. Tra le azioni anche una lettera alla Commissione Europea per sottolineare il presunto non rispetto dei principi da non violare stabiliti dai fondi del Pnrr, come la tutela dell’ambiente. Ma la Ciip fa chiarezza su vari aspetti contestati. I prelievi, ad esempio, «saranno fatti solo in caso di necessità – dicono dalla Ciip – prima nel lago di Gerosa poi, se proprio occorre, nel Tenna, che sarà la riserva della riserva». Non si preleva tutto dal lago perché «per la maggiore rapidità dei passaggi progettuali e di approvazione burocratica non si dovevano superare i 200 litri al secondo. Altrimenti non saremmo stati nei tempi». Rischi di danni al corso del Tenna e all’ambiente. «Il fiume di acqua ne ha in abbandanza.

Dove si preleva – continua la Ciip – c’è una congiuntura di più torrenti. Prima delle ultime piogge e con diverse giornate di caldo precedenti la misurazione ci dava 1500 litri al secondo. Anche se la media fosse un po’ più bassa i 200 di tetto massimo, che alla fine saranno sempre meno e per brevi periodi, non creeranno problematiche. Ciò perché prelevare dal Tenna ha costi più elevati, quindi saranno effettuati solo in caso di emergenza massima».


La battaglia


Il fronte del no, compresi alcuni sindaci, lamenta che il territorio non è stato informato. «Il progetto – precisa la Ciip - è cominciato nel 2018. Sono stati fatti 4 convegni. E’ stato approvato dall’assemblea Ciip e dall’assemblea dell’Ato 5, della quale fanno parte i sindaci di 59 Comuni. Assise con presenza sopra al 95%. Il progetto è passato in Conferenza dei servizi con pareri favorevoli dei Comuni, direttamente interessati dalle strutture, Montefortino, Montemonaco, Comunanza e Amandola. Più tutte le autorizzazioni degli enti preposti, a cominciare dalla Regione». Ma il fronte del no va avanti. Al coordinamento hanno aderito associazioni varie, alcuni sindaci, cittadini dell’area montana e della media Valtenna. Lando Siliquini, ex presidente dell’Ato 5, ex sindaco di Montefortino e componente del Comitato spiega che «l’amministrazione di Amandola ha già approvato all’unanimità, compresa la minoranza, una delibera contro il prelievo. Lo stesso quella di Montegiorgio. Inoltre abbiamo fatto presente le nostre ragioni di dissenso anche presso la Comunità Europea e scritto al coordinamento nazionale del Pnrr. Secondo noi il finanziamento non corrisponde ai requisiti da non violare per usufruire del Pnrr, come la tutela dell’ambiente. Vogliamo mettere in evidenza le incongruenze, che potrebbero portare a far saltare i finanziamenti del Pnrr. Non è stato poi considerato che il prelievo viene fatto nel punto del fiume dove potrebbe arrivare il percolato di una vecchia discarica di Montefortino».

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