Lite tra ragazzine al Terminal di Fermo: arrivano i primi ammonimenti del questore per cyberbullismo con il video virale

La lite con aggressione a Fermo
La lite con aggressione a Fermo
di Lolita Falconi
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Venerdì 27 Ottobre 2023, 03:20 - Ultimo aggiornamento: 28 Ottobre, 07:30

FERMO - Spinte, schiaffi e una violenta tirata per i capelli con una ragazzina che viene sbattuta per terra da una coetanea al Terminal Dondero e almeno tre video, fatti da altrettanti adolescenti, che riprendono la scena. Su questo episodio sono scattati i primi tre provvedimenti di ammonimento per cyberbullismo ad altrettante studentesse quindicenni (due residenti nel Fermano e una nell’Ascolano) emessi dal questore di Fermo Luigi Di Clemente. Si tratta della giovane che ha aggredito e di due coetanee che hanno, appunto, filmato la scena.

Una terza persona, quella che ha girato le immagini divenute poi virali, deve essere ancora individuata dalla polizia ma ha le ore contate.

Non solo: anche la scuola, l’istituto professionale Ostilio Ricci di Fermo, si è mossa e attraverso gli organi deputati ha irrogato le prime sanzioni disciplinari, parliamo di sospensioni dalla frequenza delle lezioni per più settimane. La vittima, del Maceratese, per diversi giorni non è tornata a scuola. Il danno per lei non è stato solo legato all’aggressione fisica (sette i giorni di prognosi) ma ha avuto sicuramente anche un peso la componente psicologica. 


«La vicenda fa seguito alla diffusione di un video divenuto virale ritraente un atto violento di una minore nei confronti di una sua coetanea avvenuto lo scorso 3 ottobre - ha ricostruito ieri nel corso di una conferenza stampa il dirigente della divisione anticrimine della questura di Fermo Francesco Costantini - . Nell’occasione, si è radunata una piccola folla di studenti che ha assistito ai fatti passivamente e, alcuni di loro, hanno realizzato, con il proprio dispositivo mobile, alcuni video». 


Uno di questi, come ricordato, è stato inoltrato più volte a mezzo di app di messaggistica. E’ stato pertanto aperto un procedimento amministrativo che si è concluso con l’emissione dei provvedimenti di ammonimento. «Per tutte le persone ammonite, la convocazione in questura, dove personale di polizia qualificato e specializzato della specifica sezione che si occupa di tutela delle vittime vulnerabili, ha notificato ai minori destinatari, e agli esercenti la potestà genitoriale, i provvedimenti che rappresentano una sorta di avvertimento a cambiare atteggiamento nei confronti della vittima, pena la possibilità di irrogazione di misure di prevenzione ancora più incisive». 

Nel contempo, e ancora in una ottica preventiva, agli ammoniti sono stati illustrati, anche con l’ausilio della scuola, i percorsi da seguire presso le strutture specializzate della provincia, dove poter intraprendere un’attività di riconsiderazione delle proprie azioni. «La misura dell’ammonimento per cyberbullismo, ai sensi dell’art. 7 della legge n.71 del 2017, rappresenta, tra le misure di prevenzione adottabili dal questore, un incisivo e tempestivo provvedimento volto a scongiurare quelle gravi forme di prevaricazione, nei confronti dei minori da parte di altri minori, veicolate attraverso la rete», ha spiegato Costantini. 


Infatti il cyberbullismo non è altro che un insieme di azioni aggressive e intenzionali, di una singola persona o di un gruppo, realizzate mediante strumenti elettronici (sms, mms, foto, video, email, chat rooms, instant messaging, siti web, telefonate), il cui obiettivo è quello di provocare danni ad un coetaneo, incapace di difendersi. Per la definizione della vicenda, è stato evidenziato «l’importante apporto fornito dalla scuola che ha, da subito, dato ampia collaborazione per ricostruire compiutamente l’episodio», e ha, nel contempo, adottato i propri provvedimenti di competenza. Infine, Costantini ha evidenziato che «i suddetti provvedimenti hanno anche lo scopo fondamentale del recupero del soggetto autore e vogliono essere uno strumento di crescita del minore nel suo percorso di vita, motivo per il quale il contrasto al fenomeno può essere effettuato, con efficacia, solo attraverso un approccio integrato, a 360 gradi, e quindi con mezzi, non solo di natura amministrativa punitiva, ma soprattutto di carattere educativo con strumenti di sostegno di carattere psicologico». Il provvedimento monitorio adottato, per disposizione di legge, terminerà la sua efficacia al compimento della maggiore età dei soggetti colpiti.

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