Pasticcio privacy nel sistema dei buoni spesa Covid: resi pubblici i dati di un richiedente

Pasticcio privacy nel sistema dei buoni spesa Covid: resi pubblici i dati di un richiedente
Pasticcio privacy nel sistema dei buoni spesa Covid: resi pubblici i dati di un richiedente
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Mercoledì 9 Dicembre 2020, 09:01

PORTO SANT’ELPIDIO - Ieri sono cominciate ad arrivare le richieste per i buoni spesa al Comune e il sistema si è inceppato, è andato in tilt. Un errore ha messo in piazza la richiesta di un’elpidiense che voleva sapere come inviare l’Isee.

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La richiesta, con nome cognome ed età della scrivente è finita nelle caselle postali di altri e addio privacy.

Era già capitato sei mesi fa con la prima fase dei ristori.

Anche in quella circostanza dal sito del Comune erano partite email indirizzate a persone sbagliate. Il sindaco Nazareno Franchellucci si scusa su Facebook per il disservizio del sistema informatico: «Sono rammaricato e profondamente turbato nel comunicare che, per la seconda volta in pochi mesi, relativamente al sistema informatico che supporta la domanda telematica di assegnazione dei buoni spesa, è partita una richiesta di chiarimenti di un cittadino che sta pervenendo in queste ore in molte caselle elettroniche private di nostri concittadini» scrive. Si scusa con tutti, in particolare con la persona coinvolta, e aggiunge «ciò che sta accadendo è diverso nella forma da quanto avvenuto nella precedente situazione ma è uguale nella sostanza. Chiedo a chi riceve la email di eliminarla immediatamente. Accerterò di chi sono le responsabilità e non escludo di percorrere le vie legali. Riferirò dell’esito dell’indagine alla cittadinanza in apertura della prossima seduta del Consiglio». Nel giro di mezz’ora arrivano i commenti sotto al post del sindaco e già 13 persone scrivono di aver ricevuto la email sbagliata, qualcuno anche due-tre di seguito. E se peggio si poteva fare c’è chi l’ha fatto, scrivendo sbadatamente sotto il post del sindaco l’identità violata, così che la privacy è andata definitivamente in soffitta. La richiesta non riguardava la sezione buoni spesa ma quella “scrivi al Comune”. Il quale finisce sulla graticola social: «Ricominciano ad arrivare email di altri utenti» si legge e giù quintali di sarcasmo tipo: «Viva la privacy!» o «Tranquilli tutto regolare» o «sembra di essere su una pagina del Comune di Bugliano»: Comune che non esiste ma è un fenomeno sul web.

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