Ipotesi exit per Natale: il 25, 26 dicembre e Capodanno il decreto vieta tutti gli spostamenti. Ma potrebbe arrivare una soluzione, ecco quale

Ipotesi exit per Natale: il 25, 26 dicembre e Capodanno il decreto vieta tutti gli spostamenti. Ma potrebbe arrivare una soluzione, ecco quale
di Andrea Taffi
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Martedì 8 Dicembre 2020, 22:44 - Ultimo aggiornamento: 9 Dicembre, 08:20

ANCONA - Se andate a San Ginesio, provincia di Macerata, c’è una strada al confine del territorio comunale dove il lato sinistro della via è, appunto, di San Ginesio e quello destro appartiene a Sant’Angelo in Pontano, Comune limitrofo. Secondo il dpcm del 3 febbraio a Natale, Santo Stefano e a Capodanno quella strada non si potrà attraversare, pena multa salatissima e segnalazione, a meno che non sussistano motivi di salute, lavoro o necessità, tipo la visita a un parente non autosufficiente. Di più non sarà consentito. 


Il problema enorme
Il problema è enorme per le comunità come le Marche dove ci sono appena 15 centri sopra i 20mila abitanti e gli altri 200 e passa sono piccoli comuni. Ma il problema è di buona parte del Paese. Per questo a Roma, nei corridoi di Senato e Camera si sta cercando di trovare una soluzione di buon senso da presentare a Palazzo Chigi. L’ultimo rumors sostiene che i partiti diano battaglia per modificare il punto dopo che le Regioni hanno espresso all’unanimità tutta la loro perplessità, in difesa dei cittadini che abitano nei centri più piccoli e che si sentono discriminati rispetto agli abitanti delle grandi città. 


Lo strumento in campo
E per questo si starebbe valutando lo strumento legislativo per correggere il decreto del presidente del consiglio. Sempre che venga condiviso il merito dell’opportunità.

Quindi l’idea che potrebbe diventare proposta parlamentare è quella di inserire il divieto di spostamento a livello provinciale e non più comunale. Come ha detto tre giorni fa Stefano Bonaccini «una misura di buon senso si potrebbe trovare». Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha già fatto sapere di non essere d’accordo. Il governatore del Piemonte Cirio ha scritto una lettera al premier Conte in cui chiede che vengano consentiti i ricongiungimenti familiari. 


La discriminazione
L’argomento usato da chi protesta contro il decreto e contro il Dpcm è il paragone con le grandi città. Tra Roma Nord e Roma Sud ci sono venti chilometri, mentre in molti casi tra un piccolo Comune e l’altro le distanze sono assai più ridotte. Va ricordato inveche che fino al 24 dicembre compreso la mobilità intercomunale e interprovinciale sarà consentita tra regioni gialle. Quindi ad esempio tra Marche ed Emilia ma, in questo momento non tra Marche ed Abruzzo.


Le seconde case
Il governo intanto chiarisce i dubbi sul trasferimento nelle seconde case e sulla quarantena: una misura severa, imposta per disincentivare i viaggi all’estero ed evitare che i vacanzieri che sceglieranno di andare all’estero durante le festività, una volta rientrati in Italia non contribuiscano a diffondere il contagio da Covid. 

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