Il personale è assorbito dall'emergenza coronavirus: si fermano le vaccinazioni

Fermo, il personale è assorbito dall'emergenza coronavirus: si fermano le vaccinazioni
Fermo, il personale è assorbito dall'emergenza coronavirus: si fermano le vaccinazioni
di Francesca Pasquali
4 Minuti di Lettura
Sabato 7 Novembre 2020, 05:20

FERMO - L’Area Vasta 4 stoppa le vaccinazioni. Tranne i bambini da zero a due anni e i «soggetti a rischio per patologia», gli altri dovranno aspettare. Ieri, il Servizio di igiene e salute pubblica ha comunicato che «tutte le altre attività sono differite a data da destinarsi con azioni di recupero».

Il discorso, in questo periodo, riguarda soprattutto il vaccino antinfluenzale.

Con gli operatori sanitari vaccinati per primi e gli anziani che hanno avuto priorità sui bambini, fuori sono rimasti i piccoli dai tre anni in su, dei quali si occuperanno i pediatri. Bloccate, fino a nuova comunicazione, anche tutte le altre vaccinazioni. 

L’emergenza

«La grave situazione emergenziale che il Paese sta affrontando – spiega il direttore del Dipartimento di prevenzione dell’Area vasta 4, Giuseppe Ciarrocchi – e lo scenario epidemico che si prospetta per il periodo autunno-inverno, caratterizzato da una trasmissibilità sostenuta e diffusa di Sars - CoV-2 a livello locale, ha reso necessario potenziare le attività di indagine epidemiologica, tracciamento dei contatti e accertamento diagnostico, al fine di identificare rapidamente i focolai, isolare i casi e applicare misure di quarantena dei contatti e contribuire a mantenere la trasmissione sotto controllo». 

Le carenze

Semplificando, il personale è completamente assorbito dal Covid e non riesce a occuparsi d’altro. Perché il virus corre senza sosta. Ieri, nel Fermano, si sono registrati 92 nuovi casi. A Porto Sant’Elpidio, i positivi erano 229. Ma il Covid non risparmia l’entroterra. Sempre ieri, a Montegiorgio, i positivi erano 50, a Rapagnano 12, a Montottone 10. Stabile il numero dei ricoverati al Murri, da due giorni fisso a 55. Trenta i pazienti in Malattie infettive, 23 in Medicina Covid, due al Pronto soccorso. Tra ieri e giovedì ci sono state quattro dimissioni. Continua, intanto, a crescere il numero delle persone in quarantena. Ieri, nella nostra provincia, erano 1.624 (+151 rispetto a giovedì), di cui 218 sintomatiche (+8). Con l’aumento dei contagi e delle quarantene, si impenna la richiesta di tamponi. Dalla prossima settimana saranno operativi altri due drive through, oltre a quello di via Leti, uno a Montegiorgio e uno ad Amandola, «che opereranno esclusivamente su prenotazione dei medici di medicina generale o dei pediatri di libera scelta».

l drive through 

Il primo sarà allestito in via Dante Mattii, presso il campo sportivo di Piane di Montegiorgio, ed eseguirà due sessioni settimanali da duecento tamponi, il mercoledì e il venerdì dalle 13 alle 17.30. Il secondo a Piandicontro, vicino al campo sportivo. Effettuerà sessioni da 30 tamponi, il lunedì e il venerdì dalle 14 alle 15. Come per via Leti, i prelievi saranno effettuati da equipe di infermieri, «gestite e garantite dal Servizio professioni sanitarie». Il drive through di Fermo continuerà a essere operativo tutte le mattine, dal lunedì al venerdì, con 120 tamponi al giorno disposti dal Dipartimento di prevenzione, il sabato con 100 tamponi, equamente distribuiti tra quelli del Dipartimento e quelli richiesti da medici di base e pediatri. Il pomeriggio (lunedì, martedì e giovedì dalle 13 alle 17.30) è riservato agli esami richiesti da medici di base e pediatri, con un massimo di 225 test a sessione. I tamponi di Fermo e Montegiorgio saranno processati, dal lunedì al venerdì, dall’Istituto zooprofilattico. Quelli del sabato e quelli del drive through di Amandola dalla Patologia clinica del Murri. 

La donazione

Nel clima di ansia e paura generale, c’è anche chi pensa al prossimo. Nei giorni scorsi, un cittadino di Fermo, che è voluto restare anonimo, ha donato 30mila euro ai servizi sociali del Comune, per aiutare chi si trova in difficoltà proprio a causa della pandemia. «Era già accaduto nel periodo del lockdown – ricorda il sindaco Paolo Calcinaro –, con altri cittadini che avevano fatto un passo del genere. Vederlo ripetere è tre volte straordinario: per la generosità del gesto, per il ripetersi che fa essere virtuosa tutta la comunità fermana e per la fiducia accordata ai nostri servizi sociali che tanto stanno facendo in questo momento». L’auspicio è che questo nobile esempio possa essere ripetuto anche da chi è facoltoso e ha le disponibilità finanziarie per venire incontro a chi è in difficoltà economiche a causa del Coronavirus e non riesce a sbarcare il lunario.

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