Petizione popolare per salvare il Murri, ma la seconda ondata Covid è già arrivata all'ospedale

Fermo, petizione popolare per salvare il Murri, ma la seconda ondata Covid è già arrivata all'ospedale
Fermo, petizione popolare per salvare il Murri, ma la seconda ondata Covid è già arrivata all'ospedale
di Francesca Pasquali
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Venerdì 6 Novembre 2020, 06:50 - Ultimo aggiornamento: 09:32

FERMO - Chiudere la stalla dopo che buoi sono scappati. Un modo poco poetico per dire che ci si decide a fare qualcosa quando è ormai troppo tardi. Che è quello che sta succedendo nel Fermano con l’ospedale “Murri”.

Adesso che l’ospedale ha più di cinquanta positivi ricoverati e che l’Area Vasta 4 ha predisposto il piano pandemico, con la riconversione dei reparti e, nel peggiore dei casi, la sospensione degli interventi, eccezion fatta per i più urgenti, la provincia sonnecchiante pare essersi destata. 

La lettera

Prima i quaranta sindaci hanno scritto alla Regione per chiedere di preservare la terapia intensiva dal Covid. Poi la politica s’è ricordata che, siccome il “Murri” è l’unico ospedale della provincia, non può e non deve essere “misto”. Passi la prima volta, quando il virus è arrivato come un cataclisma, travolgendo tutto e tutti, ma una seconda no. Sfruttiamo al massimo il Covid Hospital di Civitanova, visto che c’è, si aggiunge. Parole che, forse, andavano pronunciate prima. Perché, che la seconda ondata sarebbe arrivata, lo sapevano anche i muri. Come sapevano che il “Murri”, con le Malattie infettive che sono riferimento per il sud della regione, sarebbe tornato in prima linea, volente o nolente. E, a questo punto, con i contagi che si impennano giorno dopo giorno (ieri, nel Fermano, i nuovi casi sono stati 131), la speranza che questi appelli tardivi vengano ascoltati è pressoché nulla. 

La petizione

A simile sorte sembra destinata la raccolta firme che la Cisl vorrebbe organizzare e consegnare alla Regione. «L’unico ospedale dell’Area Vasta 4, che doveva per forza e per ragione essere difeso a spada tratta dalla politica locale, rischia di essere sacrificato ancora una volta e, con esso, il diritto alle cure dei fermani», scrive Donati. «Attenderemo ancora per poco le decisioni molto ondivaghe della Regione e dell’Asur, poi dovremo agire.

Cittadini e operatori dimostrino di voler difendere l’ospedale Murri e non di versare lacrime di coccodrillo come hanno fatto tanti amministratori locali che sono rimasti a guardare», la chiamata alle armi. Ma è troppo tardi. E mentre Fermo piange un’altra vittima del Covid (un 91enne con patologie pregresse spirato ieri mattina in ospedale), i ricoverati positivi sono saliti a 55 (31 in Malattie infettive e 24 in Medicina Covid). 

I ricoveri

E la trasformazione dell’ospedale Murri è già a buon punto. Con tutto Malattie infettive dedicato al Covid (32 posti), la Medicina riconvertita (22 posti), la Cardiologia trasferita (6 posti di Terapia intensiva dall’ex Utic e 6 di semintensiva dall’ex degenza) e i ricoveri stoppati. Con l’attivazione della seconda terapia intensiva, sono stare dimezzate le sale operatorie, scese da quattro a due, più quella di urgenza. Il passaggio successivo, che ancora non c’è stato, riguarda l’accorpamento del Dipartimento materno infantile, con Pediatria e Neonatologia che, com’era successo nella prima ondata, sarebbero unite a Ostetrica e Ginecologia. Lo scenario peggiore parla di una riconversione quasi totale dell’ospedale. 104 letti tutti Covid, con l’accorpamento delle degenze di Chirurgia, Urologia, Ortopedia, Oculistica e Otorinolaringoiatria (34 posti) e solo gli interventi di emergenza-urgenza e quelli di classe A garantiti. Al quinto piano sarebbero allestiti altri 26 posti letto all’ex Chirurgia e si andrebbero a utilizzare i sei posti della Terapia intensiva, estensibili a sette. Altri tre letti di Rianimazione sarebbero ricavati dall’ex sala gessi. 

La quarentena

Intanto, con l’aumento dei contagi, torna a crescere il numero delle persone in quarantena. Ieri, nel Fermano, erano 1.473 (+56 rispetto a mercoledì), di cui 210 sintomatiche (+37). A Sant’Elpidio a Mare, da oggi tornano a scuola gli alunni della 1B, 2A e 2B della media Capoluogo. Il sindaco ha, infatti, revocato l’ordinanza di lunedì. Ieri, il primo cittadino ha, però, chiuso le classi 2C, 3B e 3C della media capoluogo di via Dalla Chiesa. Restano in quarantena fino al 13 novembre, infine, gli alunni della 1A della media del capoluogo.

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