Rileggere la Costituzione insieme ai propri figli

Rileggere la Costituzione insieme ai propri figli

di Sauro Longhi
4 Minuti di Lettura
Lunedì 24 Aprile 2023, 06:05

Venticinque Aprile, anniversario della Liberazione d’Italia. Domani in tante piazze verrà ricordata la liberazione dal nazifascismo, la fine dell’occupazione nazista e la definitiva caduta del regime fascista, questo trovate scritto su Wikipedia, l’enciclopedia libera che potete consultare su Internet. Vi siete mai chiesti come sarebbe stata la nostra vita se a vincere, quasi ottant’anni fa, fossero stati i regimi dittatoriali che avevano insanguinato l’Europa? Sicuramente il più grande dei genocidi che l’umanità ricordi sarebbe proseguito e il regime fascista avrebbe continuato a deportare tanti cittadini italiani, solo perché di religione ebraica, nei campi di sterminio sparsi in Europa.

Proprio la scorsa settimana il Presidente Mattarella ci ha ricordato che: «Oggi più che mai, nel riproporsi di temi e argomenti che avvelenarono la stagione degli anni ‘30 del secolo scorso con l’infuriare dell’aggressione russa all’Ucraina, la Memoria dell’Olocausto rimane un monito perenne che non può essere evaso. L’odio, il pregiudizio, il razzismo, l’estremismo, l’antisemitismo, l’indifferenza, il delirio, la volontà di potenza sono in agguato, sfidano in permanenza la coscienza delle persone e dei popoli. Non può essere ammesso nessun cedimento alle manifestazioni di intolleranza e di violenza, nessun arretramento nella tutela dei diritti e delle libertà fondamentali, base del nostro convivere pacifico».

Noi, per non cedere, abbiamo un unico strumento, attaccarci alla Costituzione, nata dalla lotta antifascista che liberò il paese il 25 aprile del 1945, solo 10 anni prima che io nascessi. La vollero i nostri genitori e i nostri nonni, per essere certi di non rivivere i tremendi anni che avevano appena lasciato alle spalle. Grazie alla Costituzione, io come tutti voi siamo cresciuti in un paese democratico, abbiamo insieme costruito il più grande progetto di pace, l’Europa, e ora siamo chiamati a difenderlo per non ritornare alle condizioni che il secolo scorso hanno favorito la nascita del nazismo e del fascismo. Per farlo dobbiamo rifarci ai valori fondanti che emergono dalla Costituzione, tra questi, la persona, il lavoro, la dignità, la libertà, l’uguaglianza, la democrazia, la legalità, la solidarietà, solo per citare i più importanti.

Valori che vanno ricordati, difesi e professati.

Al primo posto la persona, perché negli anni del fascismo la persona fu calpestata, umiliata e oppressa. Poi l’eguaglianza: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. Siamo certi che se a vincere fossero stati i regimi nazifascisti avrebbero garantito questo? Negli anni che hanno governato, hanno fatto l’esatto contrario, la libertà e la dignità furono calpestate e cancellate. Con la Liberazione si poté ritornare a votare, a scegliere le rappresentanze democratiche in piena libertà. Per la prima volta le donne furono ammesse al voto e questo grazie all’impegno delle tante ragazze che parteciparono alla guerra di liberazione, tra queste mi piace ricordare Tina Anselmi, per il suo impegno, prima nella resistenza a solo 16 anni, poi nella difesa dei valori democratici in tutta la sua vita. Domani sera su Rai1, in una fiction dal titolo “Una vita per la democrazia”, riscopriremo la sua testimonianza.

Se oggi per la prima volta abbiamo un Premier donna lo si deve anche all’impegno e alla testimonianza delle tante donne che nella guerra di liberazione hanno voluto ridare all’Italia libertà e giustizia. La libertà si difende dando a tutti dignità e lavoro, garantendo equità sociale ed economica, contrastando le ingiustizie, le diseguaglianze economiche, sociali e culturali, professando il dovere di solidarietà richiamate nelle prime righe della Costituzione. Dovremmo riscoprire l’importanza dell’impegno politico e sociale, non rinunciando all’espressione del proprio diritto al voto. E poi tornare a quanto ci hanno insegnato a scuola, leggere per comprendere, vedrete che tutto risulterà chiaro e si capirà chi nella storia ha scelto di stare dalla parte giusta. Da quanto tempo non vi è capitato di rileggere la Costituzione? Fatelo domani con le vostre figlie e i vostri figli.

* Dipartimento di Ingegneria dell’informazione Facoltà di Ingegneria Università Politecnica 
delle Marche 

© RIPRODUZIONE RISERVATA