L’opera
«In questi anni alla Caritas abbiamo imparato ad apprezzare la sensibilità umana della gente del quartiere Ponterotto - dice ancora don Gianni - ed abbiamo conosciuto anche persone che si sono offerte di collaborare come volontari. Il bene del quartiere è a cuore anche a noi della Caritas e vi ringraziamo di cuore per le vostre sollecitazioni. Anzi, chiediamo per quanto possibile, di aiutarci, denunciando alle istituzioni competenti, come noi cerchiamo sempre di fare, ogni situazione che reca disturbo alla pace e alla serenità della gente che vive nella zona».
Il dolore
Ovviamente il sacerdote ribadisce che non sarebbero ospiti della struttura coloro che hanno dato vita agli episodi di violenza ma esprime comunque il proprio dolore «per l’ultimo fatto successo».
L’augurio
«Ci auguriamo - chiude - che questi fatti non cancellino quel po’ di bene che si cerca di fare nei confronti di chi è veramente nel bisogno. Vi assicuriamo che da parte nostra continuerà ad esserci tutta l’attenzione per evitare connivenze con qualsiasi tipo di delinquenza. A tal proposito sentiamo il bisogno di ringraziare la polizia di stato ed i carabinieri, sempre pronti ad intervenire. Purtroppo a volte si ha la sensazione che le leggi dello Stato non sempre aiutano nella prevenzione e nella repressione della attività delinquenziali. Saremmo contenti di accogliervi per prendere un caffè ed ascoltare i vostri suggerimenti».
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