Spariti i quattro milioni
​destinati al porto

Spariti i quattro milioni ​destinati al porto
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Lunedì 24 Novembre 2014, 20:34 - Ultimo aggiornamento: 26 Novembre, 11:40
SAN BENEDETTO - Troppo tempo perso, i soldi non ci sono più. I tempi del dragaggio del porto di San Benedetto rischiano di dilatarsi nuovamente.



Questa volta però la posta in gioco è altissima. Perché l'imboccatura è sempre meno sicura, l'accesso è ormai garantito solo ad una certa categoria di barche e nel giro di qualche mareggiata la situazione potrebbe peggiorare fino al punto di rendere inaccessibile l'impianto.



Un fulmine a ciel sereno piombato sulla comunità marinara che, in questi ultimi due anni e mezzo, tra le tante incognite aveva una sola certezza: quei quattro milioni di euro stanziati per il dragaggio.



Soldi dirottati nel 2012 verso la Riviera delle Palme. Pronti per essere utilizzati non appena la Regione avesse dato il via libera all'operazione propedeutica di carotaggio. E il problema sta proprio lì: in tutto questo tempo l'intervento non è arrivato. Le settimane sono diventate mesi e i mesi anni.



Alla fine i soldi sono tornati nel mucchio e lo stanziamento ministeriale è andato in fumo. "I soldi sono spariti - sottolinea Pietro Ricci dell'associazione Nati in Adriatico - ed è l'ennesima presa in giro alla quale siamo costretti ad assistere”.



Sul banco degli imputati l'immobilismo della Regione che avrebbe dovuto dare il via libera all'intervento, anche per competenza dal momento che l'imboccatura serve anche il porto turistico che è regionale. Via libera mai arrivato nonostante i continui dialoghi tra i vari assessorati e, soprattutto, tra il primo cittadino Gaspari e l'assessore regionale Paola Giorgi. Insomma, con uno stanziamento di quattro milioni pronto per essere utilizzato, nessuno è riuscito a tirar fuori poco più di centomila euro per classificare la qualità della sabbia nel porto di San Benedetto.



Una vicenda che manda su tutte le furie anche Amedeo Ciccanti, deputato relatore alla Commissione Bilancio della Camera all'epoca di quello stanziamento. Fu lui, insieme a Luciano Agostini a dirottare quei fondi verso la Riviera: "Non so quale strada ora abbiano preso quei soldi - spiega - ma nel 2012 fui molto chiaro nell'affermare che quei fondi andavano utilizzati il prima possibile proprio per evitare il rischio che si verificassero situazioni come quella che si sta vivendo oggi".



A rendere la pillola più amara, il fatto che la situazione si sta facendo sempre più pericolosa e che il porto continua a fare la figura della Cenerentola dell'intera Regione. Il livello della sabbia si sta facendo sempre più alto e il fatto che i militari della Capitaneria siano costretti a continui monitoraggi sull'altezza dell'acqua la dice lunga su quale piega potrebbero prendere gli eventi.



Uno scenario preoccupante di fronte al quale il clima si fa teso: "La Regione - affermano gli operatori del porto - non ha alzato un dito in tutto questo tempo nonostante da ogni parte, negli ultimi anni, si siano levati campanelli d'allarme”.



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