San Benedetto, rischio idrogeologico in Riviera, la Protezione civile: «Pericoli ma solo nella periferia»

Le aree più colpite sono quelle a bassa densità di popolazione

San Benedetto, rischio idrogeologico in Riviera, la Protezione civile: «Pericoli ma solo nella periferia»
San Benedetto, rischio idrogeologico in Riviera, la Protezione civile: «Pericoli ma solo nella periferia»
di Marco Braccetti
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Sabato 2 Marzo 2024, 03:10 - Ultimo aggiornamento: 12:03

SAN BENEDETTO - Dopo le piogge degli ultimi giorni, torna d’attualità il rischio idrogeologico. Storia e cronaca c’insegnano come anche il territorio sambenedettese non sia esente da frane e, soprattutto, da alluvioni.

Il piano d’intervento

Per questo, il tema viene sviscerato con attenzione nell’aggiornamento del “Piano di Protezione civile”, recentemente approvato dal Consiglio comunale. Documento strategico, la cui prima stesura risaliva al 2004. Ebbene: iniziamo subito con una buona notizia. Ossia che, secondo le analisi degli esperti, gli ipotizzabili eventi calamitosi sotto il profilo idrogeologico avrebbero un impatto ridotto sulla popolazione. Il perché è presto detto: le zone più a rischio sono scarsamente abitate.

Il precedente

A tal proposito, torna subito alla mente la devastante esondazione del fiume Tronto del 1992 che spazzò via buona parte del tessuto economico (soprattutto di Porto d’Ascoli) ma non causò neanche un morto. «Correlando le aree a rischio idrogeologico individuate dal Pai con la cartografia di base - è scritto nel documento di Protezione civile - si nota immediatamente come le aree di potenziale esondazione e a rischio frana, contraddistinte da un livello di rischio elevato o molto elevato, siano principalmente zone a bassa densità abitativa, come ad esempio la zona industriale del quartiere Agraria e la Riserva Sentina», oltre ad un’area periferica del torrente Albula.

Nel malaugurato caso in cui ci dovesse essere un’evacuazione delle zone più sensibili, la Protezione civile dice di avere le carte in regola per gestire la situazione:

Le aree di ricovero

«L’insieme delle aree di ricovero previste nel presente Piano - si legge ancora - hanno una capacità ricettiva pari a oltre 14.000 persone, considerando sia quelle di ricovero all’aperto che le strutture coperte, pertanto ampiamente in grado di dare una risposta alla problematica».

Viabilità forse salva

Focus sulla viabilità, in caso di esondazione del Tronto: ricadono nel problema anche il casello autostradale e parte della Statale 16, due arterie fondamentali per la gestione delle emergenze. Secondo i tecnici «tali opere sono realizzate su rilevati e pertanto non risentono dei fenomeni di esondazione, ad esclusione di alcune zone maggiormente depresse». Per quanto riguarda, invece, le aree a rischio frana, ne sono rilevabili due a rischio elevato, rispettivamente nella porzione di attacco collinare a monte dell’asse autostradale dell’A14, nel quartiere Ragnola, e nella porzione più a Sud del Paese Alto, nella zona di attacco tra l’area pianeggiante urbanizzata e la zona collinare di monte. La Protezione civile raccomanda ai residenti di seguire i bollettini emanati, in caso di necessità, sui canali ufficiali, come il portale “Allertameteo.regione.marche.it”.

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