Ascoli, assalto armato alla villa Di Stefano, i poliziotti battono la pista albanese. Indagini sui viaggi in Puglia, il commando ripreso dalle telecamere

Ascoli, assalto armato alla villa Di Stefano
Ascoli, assalto armato alla villa Di Stefano
di Luigi Miozzi
3 Minuti di Lettura
Venerdì 23 Giugno 2023, 04:30 - Ultimo aggiornamento: 24 Giugno, 16:55

ASCOLI Due le piste su cui si starebbe maggiormente focalizzando l’attività investigativa per cercare di individuare il commando che martedì sera ha compiuto la rapina nella villa della famiglia Di Stefano tenendo in ostaggio otto persone. La Procura di Ascoli che sta coordinando le indagini non sta trascurando nessuna ipotesi e sta valutando attentamente tutti gli elementi raccolti nelle primissime ore subito dopo il colpo. 

 


L’inflessione


Tra questi c’è quello riferito da alcuni familiari dell’inflessione con cui parlavano i malviventi. L’impressione avuta nei concitati minuti in cui i rapinatori, armi in pugno, si sono introdotti nell’abitazione, è che avessero un accento dell’est europeo, presumibilmente albanese. Ed è proprio quella che porta in Albania una delle due piste che in queste ore vengono battute con maggiore insistenza. Non viene tralasciato neppure il fatto che a mettere a segno il colpo sia stata una banda organizzata e probabimente specializzata in questo genere di delitti. Hanno agito con sicurezza, con fare deciso ma senza usare violenza: hanno intimato alle otto persone che si trovavano nel giardino della villa di rientrare in casa ma, nel contempo, rassicurando tutti che non sarebbe accaduto nulla di brutto né sarebbero stati legati se fossero rimasti calmi. Da quanto si apprende, avrebbero anche dato un bicchiere d’acqua all’anziana mamma Alferina impaurita per quanto stava accadendo. 


L’ipotesi


L’altra ipotesi investigata è quella che condurrebbe in Puglia dove gli imprenditori tessili si sono recati più in volte in queste ultime settimane e potrebbero aver attirato l’attenzione di qualche malfattore che potrebbe poi architettato il colpo.

Ascoltati dagli inquirenti, i componenti della famiglia Di Stefano e le persone poresenti la sera della rapina hanno fornito molti particolari e anche le loro impressioni e anche i loro dubbi su come e perché possano essere finiti nel mirino della malavita. 


I video


Un aiuto prezioso all’attività investigativa lo daranno le immegini dell’impianto di videosorveglianza dell’abitazione. Gli agenti della squadra mobile di Ascoli hanno acquisito tutti i filmati registrati dalle telecamere installate all’interno e all’esterno della villa. Dall’analisi delle immagini, che avrebbero ripreso i malviventi in ogni ambiente della casa, i poliziotti stanno ricostruendo con meticolosità tutte le fasi del blitz del commando, dal momento in cui le tre persone con il volto coperto e armate sono piombate in giardino fino a quando, dopo essersi fatti aprire la cassaforte, hanno rubato i soldi, i gioielli e gli oggetti preziosi e sono scappati facendo perdere le proprie tracce. 


Il commando


Un altro aspetto su cui gli inquirenti stanno lavorando è il numero dei componenti del commando. Oltre ai tre che hanno agito all’interno della villa di Borgo Solestà ci sarebbero altri due complici che fungevano da palo, pronti, qualora ce ne fosse stato bisogno a segnalare un eventuale pericolo ai rapinatori all’interno dell’abitazione attraverso un sistema di ricetrasmittenti. Strumenti con i quali avrebbero potuto dare l’allarme se qualcosa non fosse andato secondo i loro piani. La presenza di complici all’esterno della villa appare abbastanza scontata anche per il fatto che hanno potuto agevolare la fuga. Per questo motivo, si stanno passando al setaccio anche i video delle telecamere presenti nelle vicinanze per cercare di individuare la marca, il modello e il colore del veicolo utilizzato dalla banda di rapinatori. 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA