Pace fiscale, imprese del sisma beffate. Cartelle in ritardo con interessi e multe. «Rateizzare con rottamazione ci costerà il 62% in più»

Perozzi: «Sono scaduti i termini»

Pace fiscale, imprese del sisma beffate
Pace fiscale, imprese del sisma beffate
di Mario Paci
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Venerdì 26 Gennaio 2024, 02:30 - Ultimo aggiornamento: 12:38

ASCOLI Quella che doveva essere un vantaggio (la sospensione) è diventata un incubo per circa il 50% delle imprese dell’area del cratere sismico per quanto concerne la “rottamazione quater” delle cartelle esattoriali. Tutte le Aziende infatti hanno potuto beneficiare della rottamazione delle cartelle recapitate fino a giugno scorso, tranne quelle rientranti nel cratere, in quanto a queste ultime le cartelle sono state notificate a settembre, quindi in ritardo rispetto alla scadenza. Se il ritardo nell’invio delle cartelle doveva essere un beneficio, si è invece trasformato in una beffa. 

Gli interessi

Non avendo altre possibilità, le aziende che hanno ricevuto cartelle di pagamento hanno dovuto rateizzare il debito, compresi però sanzioni ed interessi, mentre invece chi ha rottamato paga solo il debito iniziale. «Per rendere meglio l’idea - afferma Ido Perozzi, presidente della Vinewa che ha sollevato il caso - cito un esempio rappresentativo: un’azienda con un debito d’imposta anno 2016 pari a 4.057 euro attualmente ha ricevuto una cartella esattoriale per un importo pari a 6.023 euro compresi interessi e sanzioni. L’azienda ha intenzione di pagare, ed è costretta a richiedere una rateizzazione del debito. Avendo accolta la richiesta, la stessa azienda si trova a pagare rate mensili per un valore complessivo (comprendente interessi di mora e interessi di dilazione) che ammonta a 6.598 euro. Se l’azienda avesse potuto aderire alla rottamazione pagherebbe 4057 euro rateizzando invece paga oltre il 62% in più!». per la Vinea secondo quanto riportano gli studi commerciali, circa il 50% per cento delle aziende del cratere si trovano in questa situazione, e molte di esse non riescono a far fronte alla spesa.

La Vinea ha già inviato due lettere a tutti gli organi politici preposti, la prima il 21 Novembre scorso e la seconda il 3 Gennaio «ma con scarsi risultati, considerando che non ha ricevuto ancora nessuna risposta in merito». La questione è stata anche oggetto di una interrogazione parlamentare, ma la risposta del sottosegretario non è stata certo esaustiva, e comunque non c’è stato alcun seguito. «Trattasi di un vero e proprio danno e presa in giro per tutti quei cittadini che rientrano dentro l’area sisma e quindi si chiede a tutti i media e agli organi di comunicazione di evidenziare il problema in modo da suscitare l’interesse collettivo su questo problema. Chiediamo che gli enti preposti facciano del tutto per riparare all’ingiustizia causata, e che le aziende che stanno facendo enormi sforzi per pagare le rate ottenute abbiano almeno il riconoscimento di un credito per le somme già ingiustamente pagate».

Il Mef

«Ho ricevuto le segnalazioni che ho girato subito al ministero dell’economia e delle finanze - afferma Guido Castelli, commissario alla ricostruzione - e spero in una positiva soluzione al problema». In merito l’onorevole Curti ha chiesto la riapertura dei termini per la rottamazione per le imprese delle zone terremotate. « La precedente versione della pace fiscale infatti, a causa del termine restrittivo previsto per la presa in carico da parte della riscossione, non ha consentito a migliaia di cittadini e imprese di fruire dell’opportunità».

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