Non prescrive l’antibiotico, aggredita dottoressa della guardia medica del Luciani di Ascoli

Non prescrive l’antibiotico, aggredita dottoressa della guardia medica del Luciani di Ascoli
Non prescrive l’antibiotico, aggredita dottoressa della guardia medica del Luciani di Ascoli
di Mario Paci
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Lunedì 8 Gennaio 2024, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 9 Gennaio, 15:21

ASCOLI Una dottoressa della guardia medica è stata aggredita verbalmente da due persone per non avere prescritto un antibiotico. L’episodio è avvenuto ieri pomeriggio presso la guardia medica del Luciani in via delle Zeppelle a Campo Parignano. Si sono presentate due persone che volevano a tutti i costi che la dottoressa prescrivesse una ricetta per un altro antibiotico iniettivo per la tosse. 

La ricetta

In realtà la persona malata aveva già assunto un antibiotico per cui la dottoressa ha giustamente preteso di visitare il paziente prima di prescrivere una terapia diversa. Al rifiuto del medico, però, la coppia ha dato è in escandescenze iniziando a urlare e sbraitare contro la professionista, la quale, secondo la versione fornita successivamente agli agenti della polizia, sarebbe stata a costretta a chiudersi in una stanza. Ha poi raccontato agli agenti di avere chiamato i familiari, in lacrime perchè spaventata dopo l’accaduto che purtroppo non è l’unico con i medici come vittime. Dalla stanza dove si era chiusa la dottoressa ha telefonato ad alcuni familiari e colleghi che hanno tempestato di chiamate le forze dell’ordine per segnalare quanto accaduto. L’arrivo di altri pazienti, nel frattempo, ha spinto la coppia ad andarsene e a lasciare la guardia medica. In serata la dottoressa della guardia medica ha poi sporto denuncia in Questura.

In questi casi la procedura è abbastanza lineare e si spera che possa essere stata eseguita a cominciare dall’identificazione della coppia che ora rischia la denuncia penale. «In questi casi esiste una procedura specifica per aggressioni nei confronti dei medici -spiega Giovanna Picciotti, direttrice del distretto di Ascoli - e si chiama “Uomo a terra”».

La polemica

I dispositivi uomo a terra permettono ai lavoratori isolati di segnalare tempestivamente e in modo automatico i soccorsi in caso di incidente, malore o aggressione. I dispositivi sono strumenti indispensabili per i lavoratori che operano in un contesto particolare come le guardie mediche. Basta spingere un pulsante per chiedere aiuto. Sull’episodio c’è chi spira sul vento della polemica magari invocando la presenza di una guardia giurata all’ex sanatorio, ma per come sta avvenendo nelle strutture sanitarie (leggi pronto soccorso) davvero ce ne sarebbe bisogno dappertutto, ma con gli inevitabili costi del servizio. Cosa si può fare per tutelare i medici in prima linea? «Stiamo ragionando anche su eventuali corsi di autodifesa personale - dice la Picciotti - ma importante è sapere comunicare con il paziente. Purtroppo, dopo il Covid, abbiamo riscontrato molti più casi di aggressività da parte degli utenti. Un fenomeno che va tenuto nella massima considerazione».

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