Grottammare, processo per Casa di Alice
La testimonianza dell'autista del pullmino

Grottammare, processo per Casa di Alice La testimonianza dell'autista del pullmino
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Sabato 21 Novembre 2015, 14:35 - Ultimo aggiornamento: 11:15
GROTTAMMARE - Altra sfilza di testimoni e altra udienza fiume per il processo "Casa Alice", che vede alla sbarra con l'accusa di maltrattamenti e sequestro 4 educatori più il coordinatore del centro per ragazzi autistici .

Ieri a sfilare davanti al collegio del Tribunale di Fermo sono stati ancora i testimoni dell’accusa. La deposizione più rilevante, quella dell'autista del bus che accompagnava i ragazzi al centro . L'uomo è stato messo sotto torchio prima dal procuratore Seccia, che ha voluto conoscere tutti i dettagli dell'attività da lui svolta e poi dalle domande dei difensori.



L'autista ha riferito di aver visto gli educatori chiudere a chiave una ragazza nella stanza di contenimento appena arrivava al centro, di aver assistito a un operatore che dava un calcio a un ragazzo: "Quando mi capitava di entrare nella struttura - ha raccontato - vedevo i ragazzi seduti all'ingresso".



L'udienza è andata avanti fino alle sette di sera, al termine il presidente del collegio Ugo Vitali Rosati ha rinviato a maggio 2016, una data a dir poco lontana, che ha sollevato le critiche delle parti civili. La volta scorsa, a deporre è stata la presidentessa della cooperativa Koinema che aveva in appalto la gestione del centro rieducativo che ha spiegato l'inizio della collaborazione con il comune di Grottammare, la presa in gestione della struttura e la natura del centro, le sue peculiarità e il relativo funzionamento.
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