La crisi Covid si abbatte sui negozi dei centri commerciali: licenziamenti dietro l'angolo

Ascoli, la crisi Covid si abbatte sui negozi dei centri commerciali: licenziamenti dietro l'angolo
Ascoli, la crisi Covid si abbatte sui negozi dei centri commerciali: licenziamenti dietro l'angolo
di Luca Marcolini
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Mercoledì 9 Dicembre 2020, 10:23

ASCOLI - La festa dell’Immacolata ha aperto ufficialmente il difficile percorso verso il primo Natale tristemente accompagnato dall’emergenza Covid. Un percorso che la città vivrà da zona gialla in un periodo natalizio che sarà ricordato anche come quello delle forti criticità per il commercio e dei sostegni economici per cercare di aiutare famiglie e attività in difficoltà.

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Mentre bar e attività di ristorazione in città provano a riprendere ossigeno in questa primissima fase del ritorno alla zona gialla, con i negozi del centro storico che cercano di vivere un Natale difficile anche attraverso il supporto di bonus aziendali come quelli dell’Hp Composites e del Cral Pfizer, c’è un’altra faccia del commercio che rischia una mazzata a causa dell’ultimo decreto governativo.

I centri commerciali

È quello delle attività commerciali, anche con titolari e dipendenti locali, all’interno dei centri commerciali, costrette alla chiusura in quasi la metà delle giornate di dicembre. Ed a segnalare la grave difficoltà è Laura Gabrielli, vice presidente dell’omonimo gruppo, che lancia un grido di allarme a nome di questi negozi fortemente penalizzati. 

L’allarme

«Dicembre rappresenta una parte importante – spiega Laura Gabrielli - del fatturato annuo per le attività che sono all’interno dei centri e parchi commerciali. Non è solo liquidità che viene a mancare ai negozianti, ma è anche un grave danno occupazionale. Proprio sotto l’aspetto dell’orario di lavoro, nei centri commerciali è prevista una drastica riduzione per quei dipendenti già da mesi in cassa integrazione. Dopo un lungo periodo di sofferenza, i negozianti contavano proprio sul Natale per recuperare quella liquidità necessaria almeno per far fronte ai costi fissi e ridimensionare gli effetti nefasti della crisi subita a causa dell’emergenza pandemica, ed invece per loro sono previsti soltanto 18 giorni di apertura nei giorni feriali». «Ci si dimentica spesso – aggiunge la vicepresidente del Gruppo Gabrielli - che i negozi dei centri commerciali sono di proprietà di imprenditori locali, molti dei quali utilizzano la formula del franchising ma che rischiano in prima persona. Questo Dpcm sta provocando danni irreparabili e molte attività rischiano di chiudere. C’è un ingiustificato accanimento nei confronti dei centri commerciali che hanno dimostrato, sin dall’inizio, totale adesione alle misure per il contenimento del contagio. Perché allora sono state prese queste decisioni? Perché una parte del commercio viene penalizzata senza nessun fondamento proveniente dal mondo scientifico?». «Potrei fare molti esempi – conclude Laura Gabrielli - Le titolari del negozio di camiceria al centro “Al Battente” sono state costrette a chiudere dopo il primo lockdown per problemi dell’azienda eppure hanno trovato la forza di cambiare insegna e di reinvestire per poter aprire prima delle festività natalizie, inaugurando il negozio il 4 dicembre. Ma hanno appreso la sera prima che sarebbero state costrette a chiuderlo dal 5 all’8 dicembre e poi ancora in tutti i week end del mese. Auspico che si cambi la situazione, altrimenti non so come andrà a finire». Sul fronte degli aiuti alle famiglie, in questa nuova fase di difficoltà, l’Arengo cerca di velocizzare al massimo, per volontà del sindaco Fioravanti e dell’assessore Brugni, per arrivare prima di Natale a consegnare i buoni spesa alimentari e per consegnare i pacchi-regalo dell’iniziativa “Natale di tutti”. 

I buoni

Sul fronte dei buoni per l’acquisto di beni alimentari e di prima necessità, l’Arengo registra al momento quasi 300 domande pervenute finora, ma restano ancora due giorni, ovvero fino alla mezzanotte di domani, per presentare le richieste. Poi, dopo aver verificato la documentazione, si procederà immediatamente con la consegna dei buoni a domicilio attraverso vigili urbani e volontari della Protezione civile comunale. Nel frattempo, sono numerose le aziende, le associazioni e i singoli cittadini che stanno fornendo contributi importanti per arricchire i 700 pacchi dell’iniziativa Natale di tutti che saranno consegnati alle persone in difficoltà non solo economicamente, ma anche dal punto di vista sociale. Per un abbraccio natalizio della città solidale a chi è solo e non ha i mezzi economici per passare un Natale degno di tale nome.