Aperitivi per brindare alla zona gialla ma anche assembramenti: tutti in centro. Ed è polemica

Aperitivi per brindare alla zona gialla ma anche assembramenti: tutti in centro. Ed è polemica
di Luigi Miozzi
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Martedì 8 Dicembre 2020, 09:20

ASCOLI - Due vittime per il Covid ieri nel Piceno. Si tratta di un ascolano di 79 anni e di una castoranese di 81 ma intanto il Piceno ha voglia di tornare alla normalità. Nella prima domenica in zona gialla il centro storico cittadino e i suoi locali hanno ripreso vita.

Tante le persone che nella giornata di festa hanno animato le due principali piazze della città mostrando la voglia di buttarsi alle spalle la pandemia e tutto quello che oltre nove mesi sta comportando e provocando. Purtroppo, però, non sono mancati gli assembramenti in prossimità di alcune attività commerciali che inevitabilmente hanno innescato le proteste e le polemiche di chi chiede il rispetto delle regole e, soprattutto, maggiori controlli. 

I timori

Il timore che comportamenti irrispettosi delle disposizioni sul distanziamento sociale e sull’uso della mascherina da parte di una minoranza delle persone possano, tra qualche settimana, far tornare a salire la curva dei contagi e a costringere a nuovi sacrifici le famiglie ha scatenato la rabbia di molti.

Ad essere messi all’indice sono stati soprattutto alcuni locali del centro storico dove all’esterno sono stati registrati degli assembramenti. Giovani e meno giovani non hanno voluto rinunciare all’aperitivo con qualche amico ma purtroppo questo ha fatto sì che le tante persone si ritrovassero nello stesso posto tutte molto vicine tra loro. Tutto ciò, nonostante erano stati predisposti dei servizi di controllo sul territorio da parte delle forze dell’ordine che hanno pattugliato anche la città. Nella sola giornata di domenica, in provincia, gli agenti di polizia, carabinieri, guardia di finanza, polizia provinciale e vigili urbani che hanno prestato servizio hanno controllato 207 persone e per due di loro è scattata anche la contravvenzione per il mancato rispetto delle norme imposte dal governo per il contenimento dei contagi. Inoltre, sono state passate al setaccio anche le attività commerciali. Sono stati controllati 82 esercizi che sono risultati tutti in regola dal momento che nessun titolare è stato sanzionato né, tanto meno, è stata disposta la chiusura di alcuna attività commerciale. Sta di fatto che anche sui social c’è chi ha denunciato una situazione ritenuta irrispettosa e insopportabile. C’è chi, smartphone alla mano, ha scattato foto di assembramenti e li ha pubblicati sui propri profili e sui gruppi di discussione per denunciare in tempo reale quanto stava avvenendo auspicando l’intervento delle forze dell’ordine. In alcuni casi l’assembramento all’esterno di alcuni bar è proseguito anche dopo le ore 18 quando, invece, sarebbe consentito esclusivamente l’asporto e non si potrebbe sostare nelle vicinanze delle attività commericali. Purtroppo, per quanto massiccia possa essere la presenta degli agenti messi in campo da Prefettura e questura, non è possibile che rioescano a fronteggiare tutte le situazioni di potenziale criticità. 

Gli sceriffi

Così come non è neppure auspicabile che i titolari delle attività commerciali possano trasformarsi in sceriffi in grado di far rispettare l’ordine. In momenti difficili e complicati come quelli che si stanno vivendo da quasi un anno è difficile trovare il giusto equilibrio tra la voglia delle persone di voler trascorrere qualche momento di spensieratezza, la necessità di gestori ed esercenti di riuscire a superare le difficoltà del momento e la legittima richiesta di sicurezza e di maggiori controlli. Non è neppure percorribile l’ipotesi di militarizzare le città. Pertanto, l’auspicio è quello di affidarsi al senso civico ma non tutti ce l’hanno. 

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