COMUNANZA - Il caro energia si abbatte pesantemente sulle industrie piccole e medie dell’area industriale comunanzese, sulla quale si regge principalmente l’economia non solo montana ma anche di un vasto territorio dell’entroterra. Rincari abnormi che mettono sotto stress specialmente le industrie energivore, molto presenti nel distretto industriale, ma anche quelle più ibride, che usano solo una parte anche se spesso importante, di energia elettrica per le proprie lavorazioni.
Le voci
Aziende di piccole e medie dimensioni che hanno visto le bollette moltiplicarsi anche di 7-8 volte rispetto a qualche mese fa, quindi con l’energia che è diventata improvvisamente una voce molto pesante sulla componente di costo del prodotto. Le mazzate più forti sono chiaramente per quelle che hanno altissimi consumi, in quanto le lavorazioni avvengono tramite macchinari alimentati da elettricità. Tra queste quelle della lavorazione della plastica o dell’alluminio. Ma anche chi fa meccanica, come carpenteria e lavorazioni di lamiere, utilizzo di sistemi laser, presse di stampaggio, saldatrici: tutte macchine energivore.
«La componente energia è esplosa soprattutto in questo momento, - dice un imprenditore del settore meccanico -. Infatti come quasi tutte le imprese avevamo stipulato contratti a prezzo fisso. Visto che in genere hanno scadenza annuale, nel tempo il gestore, al rinnovo, ha aumentato i prezzi con una variazione unilaterale, ma entro limiti abbastanza accettabili.
Il metodo
Si sta lavorando per raccogliere le adesioni da imprese e famiglie. Fra una decina di giorni si farà un’assemblea pubblica per spiegare il funzionamento. Un sistema che farà risparmiare sul costo dell’energia ma per la cui realizzazione e messa a sistema occorreranno mesi, forse 1 o 2 anni. «Per gli edifici comunali stiamo facendo uno studio – dice Cesaroni - per ottimizzare i consumi, sia per il calore che per l’elettricità. L’impianto di pubblica illuminazione da mezzanotte in poi abbassa l’intensità. Vediamo se si possono aumentare le ore. Magari anche a Natale si potrebbero mettere meno luminarie o evitarle. Poi sensibilizzare chi utilizza uffici e impianti».