ASCOLI - La raccolta delle olive si trasforma in un’operazione sociale e solidale. L’iniziativa è dell’Arengo che, attraverso un avviso pubblico, chiama a raccolta le associazioni di volontariato o di promozione sociale per coinvolgere nelle attività di raccolta proprio dagli ulivi di proprietà comunale, per un totale di ben 196 piante tra Monticelli (in tre zone), Poggio di Bretta, Villaggio del fanciullo e nell’area della Sentina a San Benedetto.
I proventi
L’obiettivo, come detto, è quello di destinare i proventi della raccolta ad azioni e progetti sociali o di solidarietà anche coinvolgendo persone con disabilità e, parallelamente, mantenere comunque curate e pulite le aree interessate dall’avviso.
Le zone
Nella frazione di Poggio di Bretta sono 22 gli ulivi comunali in un’area vicino alla scuola materna, mentre altri 26 ulivi si trovano tra via Luzi e via del Maggiociondolo. Altri 20 ulivi sono ubicati, invece, nell’area del Villaggio del fanciullo. Quattro, invece, le zone con ulivi dell’Arengo a Monticelli: 11 piante sono davanti a Villa Rendina, 8 nel giardino pubblico vicino alla villa, 12 sono nella zona del parco Playground a Monticelli sud e altri 27 ulivi nella zona ad est dell’ex velodromo a Monticelli sud. L’avviso è, quindi, destinato esclusivamente ad una indagine di mercato finalizzata alle procedure da porre in essere per autorizzazione, per un periodo di tempo decorrente dalla stipula del contratto fino al 31 marzo 2025, alla raccolta delle olive dalle 196 piante comunali previa attività di pulizia sottostante le stesse piante, nonché alla potatura dei rami da realizzare nel periodo febbraio-marzo 2024 e 2025. Gli affidamenti possono essere suddivisi in tre lotti. «Come specificato nell’avviso comunale, l’operazione di raccolta delle olive dovrà essere effettuata a spese dell’associazione o le associazioni prescelte. La cessione del raccolto da parte del Comune, tramite operazione effettuata direttamente sulle piante, è a titolo gratuito trattandosi di interventi con finalità sociali, ma Il ricavato della raccolta delle olive da parte delle associazioni dovrà essere utilizzato esclusivamente per fini sociali, preventivamente comunicati all’interno di una relazione-proposta dove sarà dettagliatamente illustrato l’intervento di raccolta, di pulitura e di potatura dei rami, il coinvolgimento di eventuali persone con handicap o disabili nonché l’utilizzo dei fondi ottenuti con la raccolta».
Gli utili
Quindi, utili della raccolta, dopo la vendita delle olive, che dovranno essere indirizzati su azioni sociali o di solidarietà. In caso di mancato interessamento da parte di associazioni, l’Arengo potrà affidare la raccolta a soggetti privati interessati per i quali sarà previsto un compenso economico minimo di 5 euro per ogni quintale di olive raccolte.