Il Consiglio di Stato blocca la Geta: «La discarica non si può ampliare»

La discarica della Geta
La discarica della Geta
di Eduardo Parente
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Domenica 29 Ottobre 2023, 02:40 - Ultimo aggiornamento: 11:30

CASTIGNANO - La Geta contro tutti. Ma perde al Consiglio di Stato. Si tratta di una battaglia portata avanti a colpi di carte bollate che si protrae, oramai, da diverso tempo e vede protagonisti l’azienda ascolana che si occupa dello smaltimento dei rifiuti, le associazioni degli ambientalisti e le amministrazioni comunali di Ascoli e di Castignano. 

 
 
Viene definitivamente archiviato, quindi, dal Consiglio di Stato, il progetto di un ampliamento della discarica, che era stato presentato, a suo tempo, dalla Geta stessa. Un elaborato contro il quale si erano scagliati non solo i vari comitati ambientalisti (Tutela delle colline Picena, Tutela del Bretta e Ci rifiutiamo), ma anche il Comune di Ascoli e soprattutto quello di Castignano. «La Geta voleva ampliare la discarica già esistente, presentando un progetto che poi è stato approvato dalla Provincia di Ascoli - spiega il battagliero sindaco di Castignano, Fabio Polini -. Noi facemmo subito ricorso al Tar delle Marche, perché la distanza dal centro abitato di Ripaberarda, la frazione di Castignano, era inferiore ai due chilometri. E il Tar ci diede ragione, sulla base di una legge regionale». 

La Geta non si arrese al pronunciamento del Tar delle Marche, appellandosi subito al Consiglio di Stato. E martedì scorso c’è stata la sentenza. «Il Consiglio di Stato - prosegue Polini - ha confermato la decisione che era stata adottata dal Tar di Ancona e ha condannato la Geta al pagamento delle spese legali». Secondo quanto dichiarato dal primo cittadino castignanese «la discarica della Geta ha superato tutti i limiti: quelli relativi alle distanze dai centri abitati e quelli a non andare oltre, in termini di dimensione, di un trenta per cento rispetto alle misure stabilite dall’autorizzazione già in possesso». 
 
Quindi, di fatto, quella discarica, secondo la sentenza emessa dal Consiglio di Stato martedì scorso, ha esaurito tutte le sue potenzialità «e deve essere chiusa e tombata», afferma, lapidario, Fabio Polini. «Quel territorio - continua il primo cittadino di Castignano - deve essere salvaguardato e noi stiamo lavorando proprio in questa direzione.

Soprattutto dal punto di vista faunistico e dell’habitat naturale. La valle del torrente Bretta ha già dato, tra la ex Ipgi e la Geta stessa. E la sentenza del Consiglio di Stato, grazie alle preziose ed inesauribili competenze dell’avvocato Lino Vallone e all’amministrazione comunale di Castignano, ha scritto la parola fine su questa storia» conclude Polini. 

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