La decisione dell’Arengo di procedere con una variante urbanistica che amplia le possibilità delle attività commerciali di sfruttare al meglio le proprie aree esterne o terrazze (balconi esclusi) per accogliere una maggiore clientela, si traduce in concretezza con la pubblicazione dell’avviso necessario ad accogliere eventuali osservazioni da parte della cittadinanza, con il termine ultimo del 23 maggio. Dopodiché, nel caso ci fossero, l’Arengo dovrà controdedurre, mentre in caso contrario la procedura sarà conclusa con l’approvazione. Questo significa che entro giugno il provvedimento diventerebbe operativo.
Solo teli di tessuto per la copertura
Nelle aree esterne private e nelle terrazze delle attività commerciali, le strutture potranno essere utilizzate anche per la crescita di essenze vegetali rampicanti, ma potranno avere come copertura esclusivamente dei teli ombreggianti in tessuto, con divieto assoluto di utilizzare teli di materiale plastico nonché pannelli di copertura. Le strutture (gazebo o pensiline) dovranno essere in legno o in ferro battuto e dovranno essere conformi a quanto disciplinato dallo specifico regolamento comunale per l’utilizzo delle superficie pubbliche e le tipologie di elementi di arredo urbano. Tutto ciò, comunque, in base alle indicazioni della Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio, a condizione che le strutture leggere da utilizzare non vadano ad ingenerare interferenze né con gli elementi architettonici degli edifici, né con la percezione di elementi o scorci particolarmente significativi dell’ambiente urbano.
Nel frattempo, per quanto riguarda l’utilizzo gratuito del suolo pubblico e anche con la possibilità di un raddoppio delle superfici utilizzabili, grazie alla deroga messa a punto dall’Arengo già durante l’emergenza pandemica, tutto procederà, in linea anche con le indicazioni governative, fino al prossimo 30 giugno. Poi sarà l’Arengo a definire possibili ulteriori provvedimenti relativi sempre all’occupazione di suolo pubblico.