Ascoli, il beneficio è decaduto: Arengo in causa da 26 anni per riavere una casa popolare

Ascoli, il beneficio è decaduto: Arengo in causa da 26 anni per riavere una casa popolare
Ascoli, il beneficio è decaduto: Arengo in causa da 26 anni per riavere una casa popolare
di Luca Marcolini
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Sabato 3 Febbraio 2024, 03:20 - Ultimo aggiornamento: 4 Febbraio, 08:29

ASCOLI - Linea dura dell’Arengo per recuperare quegli alloggi popolari che, secondo i riscontri effettuati dall’ente, risultano essere occupati da persone che in realtà non avrebbero più i necessari requisiti. L’obiettivo, chiaro, è quello di andare a ottimizzare la gestione di tutti gli appartamenti di edilizia residenziale pubblica recuperabili, concedendoli a qualcuna delle oltre 250 famiglie in lista d’attesa di poter ottenere un’abitazione a basso canone di affitto.

E proprio in questa fase l’amministrazione comunale, su indirizzo del sindaco Marco Fioravanti e dell’assessore delegato massimiliano Brugni e attraverso l’ufficio preposto insieme all’avvocatura comunale, si sta occupando - dopo quelli già individuati nei mesi scorsi - di ulteriori casi critici da risolvere proprio per andare a liberare unità abitative occupate senza più titolo e fornire risposte-tampone sul fronte dell’emergenza casa.

Gli ultimi casi

L’attività dell’Arengo di controllo e verifica della sussistenza dei requisiti per coloro che beneficiano di un alloggio popolare, si intensifica e passa anche attraverso la linea dura, quella delle vie legali.

In tal senso, proprio in questa fase, l’amministrazione comunale si ritrova a gestire altri due casi di beneficiari di case che, secondo l’ente, non ne avrebbero più diritto, ma non li hanno finora restituiti all’Erap.

In un caso, addirittura, si è tornati ora nelle aule del Tribunale di Ascoli dopo che nel 1997 il Comune aveva dichiarato la decadenza dell’assegnazione dell’alloggio motivandola col fatto che il beneficiario «non occupava stabilmente detto alloggio e risultava trasferito nell’immobile di proprietà idoneo al nucleo familiare». Ma quell’alloggio non è mai stato restituito, nonostante anche il successivo ricorso dell’inquilino fosse stato rigettato dall’autorità giudiziaria. Il Comune, nello scorso mese di novembre, ha disposto il precetto con nuova notifica di decadenza, ma anche in questo caso il beneficiario ha deciso di presentare nuovamente opposizione, con udienza prevista a primavera. Un iter di recupero che si prolunga, dunque, da circa 26 anni. Altro caso per il quale l’avvocatura comunale si è mossa al fine di recuperare un ulteriore alloggio popolare, riuscendoci, è passato attraverso la redazione e notifica di precetto grazie ai quali è stato perfezionato lo sfratto lo scorso 22 gennaio. E quindi ora si potrà riassegnare l’abitazione in questione.

Il recupero di alloggi

Il lungo percorso per tamponare l’emergenza casa in città passa, dunque, anche attraverso i controlli capillari che vengono costantemente messi in atto dall’Arengo su quelle situazioni di occupazione che risultano anomale o non più regolari. Controlli sia a seguito di segnalazioni che sopralluoghi della polizia municipale per una verifica nei confronti di chi risulterebbe non abitarvi più stabilmente o ne consentirebbe l’utilizzo da parte di altre persone.

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