Scoppia l'epidemia nell'allevamento già sequestrato: 30 cani morti. Stop alle adozioni

Scoppia l'epidemia nell'allevamento già sequestrato: 30 cani morti. Stop alle adozioni
Scoppia l'epidemia nell'allevamento già sequestrato: 30 cani morti. Stop alle adozioni
di Sabrina Marinelli
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Giovedì 8 Luglio 2021, 09:46 - Ultimo aggiornamento: 9 Luglio, 09:57

TRECASTELLI - Bloccate le adozioni per i cani dell’allevamento di Trecastelli dove è scoppiata un’epidemia di parvovirosi. Sarebbero già trenta i cani deceduti, stando ai dati in possesso delle volontarie che seguono da mesi la vicenda, mentre altri sono malati e in condizioni gravi. Il tutto reso ancora più difficile dalla carenza di spazio dove molte delle bestioline sono costrette a vivere dallo scorso gennaio, quando la struttura è stata sequestrata. Solo pochi e insufficienti container sono arrivati nelle ultime settimane. 

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L’allarme 

«Siamo venuti a conoscenza purtroppo che all’allevamento di Trecastelli e, in misura minore, anche al canile Federico I di Ostra Vetere, è scoppiata una epidemia di parvovirosi tra i cani sequestrati nel gennaio scorso – riporta una nota diramata ieri dall’Associazione Amici Animali Odv di Osimo, in prima linea nel contrastare l’emergenza -. Sembra non ci sia pace per questi poveri animali, oltre la brucella canis ora anche questa grave malattia infettiva non ci voleva proprio». La parvovirosi è virale, si trasmette facilmente, e risulta molto grave per i cuccioli. Chi ha un animale da compagnia lo vaccina. E’ la prassi. Non tutti sono stati vaccinati nelle due strutture. «Solo una parte dei cani sembra sia stata regolarmente vaccinata – prosegue l’associazione -, la situazione è seria. Nel giro di un paio di giorni sono già morti 30 cani e altri stanno molto male. I veterinari della Asur e anche veterinari privati stanno facendo il possibile per somministrare terapie e tutto quello che serve, per limitare il più possibile il contagio, ma la mancanza di spazi adeguati, dove isolare i cani sintomatici dai sani, non aiuta». 
Proprio l’impossibilità di separare adeguatamente i cani ha determinato dallo scorso gennaio diverse cucciolate.

Da alcune settimane i cani negativi alla brucella canis sono stati trasferiti nella struttura di Ostra Vetere. Al terzo tampone negativo vengono dati in adozione. Venivano anzi perché, a causa dell’epidemia, è tutto fermo. «I cani dati in adozione sono tutti vaccinati ovviamente – precisano dall’associazione -, chi è più a rischio sono i cuccioli e gli adulti non vaccinati rimasti nella struttura. Non si sa come sia entrato il virus nella struttura di Trecastelli. Alla luce di tutto ciò le adozioni sono state temporaneamente bloccate, fino a che la situazione non rientrerà nella normalità». Sono 65 i cani nel frattempo adottati. Questo l’unico dato preciso perché il numero esatto di quelli presenti a Trecastelli non è stato fornito ai volontari. Dovrebbero essere oltre 500. Circa 250 sono stati trasferiti ad Ostra Vetere. «Oggi più che mai servono pensieri positivi e preghiere per questi poveri cani – conclude l’Associazione Amici Animali Odv - che hanno solo avuto la sfortuna di nascere nel posto sbagliato e avere a che fare con persone poco competenti e superficiali». Le indagini si sono concluse con il sequestro a gennaio dell’allevamento dei cani di razza di piccola taglia. A seguito di un caso di brucella canis, unico in Europa, l’Asur ha rilevato la situazione non a norma nella struttura adibita a contenere 61 cani. Gli ispettori a gennaio ne hanno contati 859. I carabinieri forestali al termine delle indagini hanno denunciato cinque persone, tra cui i proprietari dell’allevamento. Per i cani, rimasti in spazi angusti, il calvario prosegue.

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