Sirolo, riapre il vecchio asilo “Il Gabbiano”: sigilli nel nuovo

"Il Gabbiano" un caso che fa discutere
"Il Gabbiano" un caso che fa discutere
di Roberto Senigalliesi
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Martedì 22 Ottobre 2019, 06:05 - Ultimo aggiornamento: 23 Ottobre, 16:38

SIROLO - Per alcuni, i più grandi, sarà un ritorno. Per altri una prima volta assoluta. Riaprirà questa mattina la scuola d’infanzia “Il gabbiano” a Sirolo, non nella sede fatta chiudere dal sindaco Moschella in seguito all’accertamento della presenza di formaldeide, una sostanza cancerogena, in misura doppia del normale in una delle stanze del nuovo plesso, ma nei locali di via Giulietti, quelli che fino a due anni fa avevano ospitato la scuola stessa. Una vicenda dai contorni ancora tutti da chiarire e dagli sviluppi imprevedibili, che sta creando preoccupazione e sconcerto soprattutto tra le famiglie dei 56 bambini che, stante appunto l’esito delle ultime analisi, hanno convissuto, e non si sa da quanto tempo, con l’alta concentrazione della pericolosa sostanza tossica.

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Attualmente i locali della nuova scuola d’infanzia sono stati sigillati, «proprio per evitare contaminazioni prima delle nuove rilevazioni che saranno effettuate martedì 29 da parte della ditta costruttrice, che ne ha fatto richiesta, ed a cui sarà presente anche il Comune ed una rappresentanza dei genitori- afferma il sindaco Moschella -. Per quanto riguarda i ragazzi- conclude- penso che la soluzione dei locali di via Giulietti, riadattati a tempo di record, possa essere soddisfacente». Sull’argomento interviene il Gruppo Consiliare di minoranza, X Sirolo, che ha chiesto una convocazione urgente del Consiglio Comunale in materia. «Abbiamo seguito la vicenda sin dallo scorso anno scolastico, aggiornati da alcuni genitori, che individuavano la necessità di fare delle indagini ed analisi circa il cattivo odore che proveniva dal plesso scolastico- afferma la capogruppo Fabia Buglioni-. I genitori si sono mossi molto bene, cercando di collaborare con le amministrazioni comunali, questa e la precedente. Di contro però abbiamo riscontrato come il problema sia stato sottovalutato. Questo sindaco, arrivato è vero solo a giugno, doveva però prendere subito sul serio la situazione e fare chiarezza durante l’estate, periodo in cui la scuola era chiusa. Di chi sono le negligenze? si chiede ancora la Buglioni. Si potevano eseguire controlli più approfonditi durante il periodo estivo e semmai predisporre l’apertura direttamente nella vecchia sede di via Giulietti? Ora il sindaco Moschella dice di non volere fare sconti. E a chi dovrebbe farli? Siamo preoccupati e vorremmo una rapida definizione della situazione. Abbiamo presentato la scorse settimana un’ interpellanza per fare chiarezza e per portare il dibattito nei luoghi ufficiali, ovvero il consiglio comunale, con lo scopo di rafforzare le azioni dei genitori, a cui va dato atto di aver insistito nonostante i vari muri di gomma».

La sede è idonea?Ma la sede di via Giulietti è adatta? «E’ ovvio che si tratta di una situazione di emergenza ma ci chiediamo se il luogo sia idoneo ad ospitarli a lungo. Se quei locali fossero stati adatti, non si sarebbe costruita la nuova scuola, altro che spolverata e via come dice il sindaco. Speriamo pertanto che si riesca a fare luce al più presto su una brutta vicenda che vede inutilizzabile una scuola costata ai cittadini molto denaro e che getta ombre e dubbi sui mesi trascorsi dai bimbi e dal personale scolastico al suo interno». Per quanto riguarda i genitori, in attesa dei prossimi eventi, c’è la richiesta a che le cose vengano fatte bene ed in maniera esaustiva, e non come a febbraio quando nel prelievo non venne considerata la formaldeide, e a non sprecare tempo, come è successo questa estate, perché i bambini devono tornare nella nuova scuola una volta bonificata. 

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