Giù il ponte Garibaldi, l’atto primo a Senigallia. La demolizione diventa uno show

Giù ponte Garibaldi, l’atto primo a Senigallia. La demolizione diventa uno show
Giù ponte Garibaldi, l’atto primo a Senigallia. La demolizione diventa uno show
di Sabrina Marinelli
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Martedì 31 Ottobre 2023, 03:15 - Ultimo aggiornamento: 11:45

SENIGALLIA Iniziata ieri mattina la demolizione di ponte Garibaldi, inagibile da oltre un anno. Un operaio a bordo di un mezzo, con all’estremità un martello demolitore in grado di frantumare superfici resistenti, ha iniziato dal lato di via Rossini. Un lavoro lungo che proseguirà oggi. Per molti cittadini uno spettacolo da non perdere. C’è chi ha assistito alle operazioni dal marciapiede di via Rossini e chi invece affacciato dalla passerella ciclopedonale, che ha offerto una prospettiva migliore.


Il cantiere 

La procedura è identica a quella già vista nell’ottobre 2020 quando venne demolito ponte 2 Giugno, il gemello del Garibaldi.

Prima di avviare l’abbattimento gli operai hanno provveduto a rimuovere i parapetti marmorei e i camminamenti dei marciapiedi. Il materiale originario è stato accatastato e potrà essere riutilizzato per il nuovo ponte. Era stato precedentemente rimosso anche l’asfalto per alleggerire la struttura e consentire lo spostamento dei cavi. Della realizzazione del nuovo ponte Garibaldi si occuperà Anas. Non appena sarà pronto, la passerella provvisoria ciclopedonale verrà rimossa. Il ponte è stato reso inagibile dall’alluvione del 15 settembre 2022 e da quel giorno la città è rimasta divisa in due. Lo resterà fino a quando non verrà realizzato quello nuovo. I lavori di demolizione proseguiranno oggi, salvo imprevisti. E’ stata emessa ieri pomeriggio una nuova allerta meteo. Nelle prime ore della giornata sono previsti rovesci o temporali sparsi maggiormente insistenti nelle zone interne e sporadici sulla fascia costiera, senza fenomeni rilevanti e con esaurimento già dalla mattinata. Da fine mattinata e per il pomeriggio è previsto un aumento dell’intensità del vento, di provenienza sud-occidentale, con raffiche fino a tempesta nelle zone alto collinari e burrasca forte nelle zone collinari e costiere. Attenuazione del fenomeno dalla serata. 

L'assemblea


Intanto sabato pomeriggio al circolo Acli Falco di Casine di Ostra si è svolta un’assemblea pubblica, indetta da Pd e Diritti al futuro, su tutti gli interventi post-alluvione. Per la gestione di un efficace fase di ricostruzione i partecipanti all’incontro auspicano la costituzione di un Comitato interistituzionale della Valle, coadiuvato da una segreteria tecnico-scientifica e un ufficio speciale decentrato nella valle Misa Nevola, promesso, votato e mai finanziato. Tra le proposte anche un monitoraggio e un allertamento potenziati e la formazione della popolazione sulle azioni da compiere e quelle da evitare, poi ancora ristori al 100% dei danni subiti, un piano di interventi organico sull’intero bacino idrografico. Chiedono di velocizzare la progettazione e realizzazione delle vasche di espansione e, infine, di ripristinare le infrastrutture nell’entroterra secondo uno scherma di priorità. «Inoltre, il presidente Acquaroli si farà carico o no di proporre al Governo di incrementare nell’imminente Finanziaria 2024 lo stanziamento generale, dai 400 milioni al miliardo di euro – si chiedono Pd e Diritti al futuro - da lui stesso dichiarato a suo tempo come il vero ammontare dei danni nell’intera regione Marche?».

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