Ancona centro, il decoro è un miraggio. In sospeso il patto con i privati: «Fate presto, così è indecente» LE FOTO

Ancona centro, il decoro è un miraggio. In sospeso il patto con i privati: «Fate presto, così è indecente»
Ancona centro, il decoro è un miraggio. In sospeso il patto con i privati: «Fate presto, così è indecente»
di Andrea Maccarone
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Giovedì 4 Aprile 2024, 01:00 - Ultimo aggiornamento: 5 Aprile, 09:26

ANCONA Il decoro in centro è ostaggio della convenzione tra pubblico e privato. Un accordo ventilato da mesi, ma ancora sospeso nel vuoto. L’assessore competente, Daniele Berardinelli, ad inizio marzo aveva annunciato l’imminente formalizzazione: «Entro la primavera». La bella stagione è entrata da una quindicina di giorni. Del patto ancora non c’è traccia. E il centro versa in condizioni pietose. Per di più, da domani, cominciano gli approdi delle crociere. Ecco cosa proponiamo ai turisti, oltre ad una totale mancanza di comunicazione su quanto e cosa la città abbia da offrire: palazzi imbrattati, monumenti scarabocchiati e un arredo urbano inesistente. 


Gli uffici 

«Il Comune ci aveva fatto sapere che stavano lavorando a questa convenzione - racconta Stefano Paolinelli, titolare della Pizzeria Centrale da Sante sotto i portici di piazza Cavour -, ma non abbiamo più saputo nulla».

Berardinelli aveva messo tutto nelle mani degli uffici tecnici per la messa a punto del documento. Ma intanto il tempo passa e la burocrazia fa il suo corso, con un passo che non è certo quello delle esigenze degli operatori. «Sarebbe il caso che qui dessero una sistemata» incalza Paolinelli. La convenzione che verrà stipulata tra il Comune i proprietari degli immobili da riqualificare prevede una suddivisione delle spese a 70-30, dove il 70%dei costi resta in capo ai privati e il restante al Comune.

Il bersaglio 

«Guardi qui - esclama Ercan Gurhopur, titolare del kebab-pizzeria, Turcuaz indicando le arcate dei portici -, siamo invasi dai piccioni. L’altro giorno una signora che mangiava seduta ad uno dei nostri tavolini è stata centrata da un escremento». Anche su questo problema Berardinelli sta progettando, insieme a degli esperti, la soluzione: reti ad hoc per non farli posare e sterilizzazione. «Intanto ogni sera prima della chiusura e tutte le mattine prima di aprire, pulisco il pavimento con prodotti specifici - continua l’esercente -, altrimenti nel giro di due-tre giorni qui davanti è un tappeto di guano»

Il senso civico 

Vero è che a monte c’è un problema di totale mancanza di senso civico da parte dei vandali, ma è altrettanto vero che «sporcizia chiama sporcizia, mentre la pulizia incute un senso di soggezione» fa notare Cristina Dentella, titolare dell’ottica sotto la Galleria Dorica. Il decoro, dunque, come deterrente. «In certe città, dove la pulizia e il decoro sono delle priorità, ci si sente terrorizzati a gettare una cartaccia a terra» spiega Dentella. In effetti, a distanza di settimane, le pareti imbrattate del centro continuano a riempirsi di nuovi scarabocchi. Una lenta e continua discesa verso il degrado, da cui diventa sempre più difficile rialzarsi. Anche sotto la Galleria Dorica c’è lo stesso nodo da sciogliere: la convenzione tra Comune e privati. «Sono quattro condomini - riepiloga Dentella -, le interlocuzioni vanno avanti ma bisogna fare presto perché la stagione turistica è alle porte». L’Amministrazione ha stabilito che le pulizie ordinarie effettuate da Anconambiente saranno programmate non più una volta al mese, ma una a settimana. 

I mosaici

Nonostante ciò, i commercianti ogni giorno provvedono a spazzare e lavare il pavimento esterno di competenza. «Quando i turisti vengono a fotografare il mosaico a terra, c’è da vergognarsi - riprende l’ottica - tra guano e gomme da masticare appiccicate è un disastro». Intanto, domani, ci prepariamo ad accogliere i crocieristi. “Venghino, siori venghino”.

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