Ascoli, il centro congressi della Camera di commercio chiuso da 4 anni dopo le scosse di terremoto. Sabatini: «Probabile la demolizione»

Ascoli, il centro congressi della Camera di commercio chiuso da 4 anni dopo le scosse di terremoto
Ascoli, il centro congressi della Camera di commercio chiuso da 4 anni dopo le scosse di terremoto
di Mario Paci
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Venerdì 12 Gennaio 2024, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 12:36

ASCOLI - È un fiore all’occhiello della città tanto da meritare negli anni Settanta un riconoscimento per il progetto innovativo per quei tempi. Stiamo parlando del centro congressi della Camera di commercio, a Porta Maggiore, purtroppo chiuso da più di quattro anni a seguito delle scosse di terremoto.

Lo stop

Il 27 settembre del 2019 a seguito di un sopralluogo tecnico, il salone fieristico dell’ente camerale è stato dichiarata inagibile – e quindi inutilizzabile – per problemi riscontrati a un pilone in cemento armato.

Quindi si è aperta la procedura che dovrebbe portare alla messa in sicurezza definitiva dell’immobile che ora appare come una sorta di fotografia delle difficoltà che tutte le imprese del territorio, direttamente o indirettamente colpite, stanno cercando di superare. Proprio grazie all’impegno in prima persona del presidente Gino Sabatini, il centro congressi accolse gli studenti del corso di laurea in scienze infermieristiche dell’università Politecnica di Ancona, in diaspora dopo che la scuola media Giussani di Monticelli dove il corso di laurea era stato attivato, appena inaugurata, fu dichiarata inagibile . Poi da quel 27 settembre del 2019 è calato il sipario.

La demolizione

«Probabilmente bisognerà demolire tutto il complesso per poi ricostruirlo» afferma sconsolato il presidente Sabatini. Il centro congresso, con la sua sala di circa ottocento posti è infatti un punto di riferimento anche per la convegnistica. A distanza di cinque anni, però, sarebbe il giunto il momento di accelerare sui lavori affinchè non resti desolatamente inutilizzato. «Siamo a disposizione per qualsiasi tipo di sostegno - garantisce Guido Castelli, commissario per la ricostruzione». Sarebbe giunto il momento di pigiare sull’acceleratore.

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