«Riccardo, guardavi oltre l’orizzonte
Spero che nostro figlio sia come te»

«Riccardo, guardavi oltre l’orizzonte Spero che nostro figlio sia come te»
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Mercoledì 5 Dicembre 2018, 05:50
FALCONARA - Commozione, compostezza, e tanta gente. Una folla ha dato salutato iei Riccardo Borini, morto a 59 anni lunedì mattina a causa di una malattia che non gli ha lasciato scampo. Alla chiesa della Beata Vergine del Rosario c’erano tutti: i cittadini, i tanti che lo hanno conosciuto e gli hanno voluto bene, i volontari delle varie associazioni cui Riccardo ha collaborato, le autorità. Presenti i sindaci dei comuni dell’ambito territoriale sociale di Fano, il sindaco di Falconara Signorini, il presidente del Consiglio comunale Brandoni e tanti amici. Molti i volti conosciuti della politica e del volontariato. 

 

La cerimonia è stata officiata dal vescovo di Cremona monsignor Antonio Napolioni suo compagno di studi, con il vicario della diocesi di Ancona-Osimo monsignor Carlo Carbonetti e il vescovo di Ancona-Osimo Angelo Spina e il parroco della chiesa beata vergine del Rosario don Giovanni Varagona. Breve, intenso e commovente il saluto della moglie Rossella Papili che ha ricordato Riccardo come un uomo meraviglioso e padre eccezionale. Ma soprattutto ha ricordato il valore e lo spessore umano, il grande volontario. Uno che metteva passione in tutto quello che faceva. Competente, capace, profondo, pieno di iniziative. «Il nostro – ha detto la moglie Rossella – era un rapporto profondo, qualche volta anche difficile ma ci comprendevamo a vicenda. Riccardo era un uomo che sapeva guardare oltre l’orizzonte. Spero di riuscire a trasmettere i suoi valori a nostro figlio Alessandro». 

Don Giovanni ha ricordato come Riccardo interpretava lo spirito del volontariato, con passione e determinazione. Non per farsi vedere ma per costruire qualcosa di utile agli altri. «Riccardo – ha detto – era un uomo che di fronte alle difficoltà non girava la testa dall’altra parte». Anche il figlio Alessandro, di 11 anni, ha seguito la cerimonia con i compagni di classe. Poi il ricordo commosso di quanti lo hanno conosciuto per motivi di lavoro in particolare il presidente del comitato dei sindaci dell’ambito territoriale sociale di Fano Marina Bargnesi, che a nome del sindaco di Fano Seri e dei 9 comuni associati ha detto: «Riccardo come direttore d’ambito si è subito rimboccato le maniche e ci ha insegnato tante cose, come la qualità delle relazioni umane. Ricordiamo anche la sua professionalità, la sua capacità di fare comunità». 

Per i volontari di Free Woman, della Tenda di Abramo e del Servizio di strada Riccardo è stato un esempio di coraggio. «Ci ha insegnato a scendere in strada – ha detto uno dei volontari – quando c’erano momenti di difficoltà lui sapeva sempre darci i consigli e la direzione giusta, ci lascia un’eredità pesante». Tenace, autorevole, così lo ricorda Roberto Cenci di Onda verde. «Per ricordarlo bastano poche parole: la coerenza e la tenacia con le quali ha saputo sgretolare il muro dell’omertà su certe tematiche ambientali e il vuoto della politica». 
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