Processo rinviato, serve l'interprete
dal dialetto napoletano all'italiano

Processo rinviato, serve l'interprete dal dialetto napoletano all'italiano
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Giovedì 16 Gennaio 2014, 08:35 - Ultimo aggiornamento: 20 Maggio, 17:17
SENIGALLIA - La storia ha dell’incredibile: processo per usura ed estorsione rinviato perch serve un interprete che traduca dal dialetto napoletano all’italiano.

Ieri in aula le hanno provate di tutte, ma perfino il perito di Padova ha dovuto rinunciare. Ancora prima che le intercettazioni arrivassero alla sua attenzione, infatti i carabinieri avrebbero provato a sottoporre i documenti audio a dei colleghi napoletani, ma anche loro hanno alzato le mani. Gli interlocutori parlavano un dialetto troppo stretto e non è stato possibile tradurre le parole in lingua italiana.



Il punto è che quelle intercettazioni telefoniche sono saltate fuori in un processo in cui gli imputati sono accusati di estorsione e usura a danno di alcuni commercianti e imprenditori della zona di Senigallia.



Un capo d’accusa aggravato dal metodo mafioso e che si riferisce a dei fatti accaduti dal 2006 al 2008 circa. Secondo l’accusa la storia funzionava in questo modo: gli imputati avrebbero tentato di dare il via a una serie di affari a Senigallia, proponendosi come dei finanziatori, chiedendo poi un ritorno con degli interessi molto alti.



Nel mirino dei malviventi tutta una serie di attività private e piccoli commercianti. Il tutto finché non sono intervenuti i carabinieri di Senigallia, all’inizio per un furto in un piccolo generi alimentari.
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